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ATTACCO AI CONSULTORI, IL PRC DENUNCIA

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Le donne del PRC difendono i consultori. Dopo la presentazione, da parte dell’Assessore regionale alle Politiche Sociali  Forte, di un emendamento commissione lavoro con il quale si vuole abrogare l’Art. 6 della L.R. 15/76, attraverso il quale si stabiliva l’attività dei consultori e la loro funzione, le rappresentanti di Rifondazione Comunista hanno fatto sentire la loro protesta.

“L’emendamento – ha spiegato Anna Mirarchi, segretario del Circolo di Pomezia – per il momento è stato accantonato grazie alle pressioni delle opposizioni, ma questo non cancella la sua gravità e non significa che il pericolo sia scongiurato. L’obiettivo di questa Giunta è ormai esplicito: cancellare le attività dei consultori. Il pericolo è concreto e diffuso da nord a sud. Il 21 gennaio si è svolto l’incontro nazionale “La vita siamo noi”. Eravamo in tante a rappresentare sia le  pratiche di lotta costante in tutti i territori sia tutte le generazioni di donne che si sentono coinvolte perché minacciate, in vari modi nella loro autodeterminazione,  dall’attacco ai consultori, alla legge 194, al diritto alla salute, al lavoro, alla cittadinanza, al welfare. Vogliamo impedire che le donne siano costrette a tornare all’aborto clandestino, vogliamo tutelare la salute delle donne e avere cura della salute psico-affettiva, sessuale e riproduttiva degli adolescenti. Vogliamo sventare il tentativo di impedire l’applicazione della legge 194, già erosa a causa dall’alto numero di medici obiettori di coscienza. Vogliamo che i servizi offerti dai Consultori siano finanziati adeguatamente.Sono questi alcuni degli obiettivi dell’incontro nazionale promosso dall’Assemblea permanente, formatasi a giugno 2010 per contrastare la proposta di legge regionale nel Lazio che vorrebbe modificare i consultori. Contro quella proposta di legge (prima firmataria Olimpia Tarzia) sono state raccolte circa 100mila firme nel corso di più di cento iniziative organizzate in tutta la regione. Anche a  Pomezia il PRC-Federazione della Sinistra, ha raccolto firme e fatto banchetti per informare. Il neoliberismo e la finanziarizzazione che hanno prodotto la crisi, hanno ridisegnato un nuovo quadro dove si inserisce perfettamente il neo-familismo delle destre, che  riproduce e rafforza rapporti sociali ineguali tra i sessi, il patriarcalismo si ripresenta nelle forme più classiche e quanto mai pericolose, assumendo i tratti di una vera e propria guerra alle donne ed al loro diritto ad autodeterminarsi. Il modello che viene proposto ostacola le donne nei loro progetti di vita, e impedisce loro di essere soggetti attivi nella  vita pubblica e sociale del paese, costringendole  in questo modo ad un ruolo di subalternità e passività anche nella sfera privata. In Italia, le politiche economiche e sociali degli ultimi governi sono un chiaro manifesto contro la libertà delle donne e peggiorano sensibilmente le criticità storiche dell’occupazione femminile D’altro canto, a questa drammatica situazione in ambito lavorativo vanno aggiunti  i tagli ai servizi sociali, alla scuola, alla sanità e agli enti locali, che caricano sulle famiglie  e, in particolare, sulle donne il lavoro non retribuito di riproduzione di bambini, anziani e persone non autosufficienti”.

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