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“Pensavo fosse amore”, mostra collettiva per dire NO alla violenza contro le Donne

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Locandina Mostra Arte Collettiva

Il 25 novembre alle 17.30 presso l’Ospedale dei Castelli sarà inaugurata la mostra d’arte collettiva
Pensavo Fosse Amore
che attraverso 18 artisti pone l’arte come baluardo contro la violenza e,
nello specifico, contro la violenza sulle donne.

Un momento di ispirazione e realizzazione per riflettere su un tema d’attualità, liberando nel colore

e nella fo
rma la denuncia del fenomeno sociale, per guardare oltre la violenza e il sopruso.

Le opere saranno esposte in contemporanea anche presso gli ospedali Riuniti di Anzio Nettuno,
P. Colombo di Velletri e San Sebastiano di Frascati.

Gli artisti in esposizione: Veronica Aquino, Anna Maria Batignani, Beate Bennewitz, Antonella
Brugnoli, Daniela Caporro, Alessandra Cerini, Patrizia Claps, Roberta Conti, Rossana Cosci,

Andrea Deesy, Carla Lombardi, Antonia Lo Rillo, Loretta Meliffi, Corina Proietti, Cristoforo Ru
sso,
Lillo Sauto, Diego Stella, Anna Rita Tullio. 

La Mostra sarà visitabile al pubblico dal 25 novembre al 3 dicembre presso la hall dell’Ospedale
dei Castelli, l’aula magna dell’Ospedale di Frascati e presso le zone ingresso dei nosocomi di

Velletri e An
zio. 

 

“Se potessi dirlo a parole non ci sarebbe motivo di dipingere” 
Edward Hopper

Giornata Internazionale contro la violenza di genere 

Il 25 novembre si celebra  nel mondo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita dall’ Assemblea generale delle Nazioni Unite, che in questa data invita i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani. 

La violenza contro le Donne è un importante problema di sanità pubblica, oltre che essere una violazione dei diritti umani.

Secondo il rapporto dell’OMS Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti (in lingua inglese), la violenza contro le donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”. 

A chi rivolgersi

Sul sito del Ministero della Salute ( https://www.salute.gov.it/)  ci sono tutte le indicazioni su come comportarsi in caso di pericolo. E noi le riportiamo per integro.

  • 112: chiamare il numero di emergenza senza esitare, né rimandare:
    • in caso di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica;
    • se si è vittima di violenza psicologica;
    • se si sta fuggendo con i figli (eviti in questo modo una denuncia per sottrazione di minori);
    • se il maltrattante possiede armi.
  • Numero antiviolenza e anti stalking 1522 – Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. L’App 1522,  disponibile su IOS e Android, consente alle donne di chattare con le operatrici. E’ possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale del numero anti violenza e anti stalking 1522
  • App YouPol realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, l’App è stata estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche.
  • Pronto Soccorso, soprattutto se si ha bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili. Gli operatori sociosanitari del Pronto Soccorso, oltre a fornire le cure necessarie, sapranno indirizzare la persona vittima di violenza verso un percorso di uscita dalla violenza
  • Mappa dei consultori in Italia
  • Centri antiviolenza sul sito del Dipartimento delle Pari opportunità
  • Farmacie, per avere informazioni se non è possibile contattare subito i Centri antiviolenza o i Pronto soccorso
  • Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 se si è subita violenza sessuale. Personale esperto risponde dal lunedì al venerdì, dalle ore 13.00 alle ore 18.00 sui possibili rischi di contrarre infezioni a trasmissione sessuale a seguito della violenza. Si può accedere anche al sito www.uniticontrolaids.it
  • Poliambulatorio dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), dall’8 marzo 2021 è attivo il Servizio Salute e Tutela della Donna, dedicato alla presa in carico delle donne più fragili o comunque bisognose di assistenza sanitaria e psicologica.
  • In occasione dell’8 marzo 2022, inoltre l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP) attiverà uno spazio di tele-consulenza per gli operatori sanitari e socio-sanitari impegnati nella presa in carico di donne straniere che subiscono, hanno subito violenza o sono state vittime di tratta. 

Il Ministero della Salute riporta, poi, anche dei dati allarmanti sulle lavoratrici della sanità e del sociale.

In Italia

  • il 10% dei lavoratori del settore riportano che al lavoro sono soggetti a violenza e vessazioni da parte di colleghi e superiori (Fonte: Inail “Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro.  Lavoratori e datori di lavoro. INSuLa, 2021”)
  • 11.000 i casi di aggressione accertati dall’Inail dal 2015 al 2019 nel nostro Paese: una media di oltre 2 mila casi l’anno  con un andamento stabile.
  • Il 9% del totale degli infortuni accertati da Inail nel settore sanità e sociale in 5 anni sono casi di aggressione
  • Il 72,4% dei casi di aggressione ha riguardato le donne. 7.858 casi per le donne contro i 3.000 per gli uomini.

(Fonte: Inail Andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali – n.10, ottobre, 2020)

E in Europa com’è la situazione? 

Le operatrici e gli operatori del settore sanitario e sociale sono tra i più colpiti in Europa da episodi di violenza al lavoro. In particolare:

  • Abusi verbali: settore sanitario 20% – media europea di tutti i settori 12% (+ 8%)
  • Violenza fisica: settore sanitario 7% – media europea di tutti i settori 2% (+ 5%)
  • Attenzioni non richieste e molestie sessuali: settore sanitario 5% – media europea settori 3% (+ 2%).

Questi sono dati sconvolgenti che speriamo di non dover più riportare o, quanto meno, di parlare di un significativo calo degli abusi sulle Donne.

 

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