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Renzi contro tutti: l’ex segretario PD annuncia querele e chiede i danni

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L’ex segretario dalla sua enews annuncia querele e chiede i danni a tutti coloro che lo avrebbero insultato in passato. Stila un elenco e chiede ai suoi sostenitori di informarlo rispetto a nuovi attacchi nei suoi confronti.
Ma la maggior parte dei fatti che cita sono normali attacchi politici, critiche legittime ad opera di giornalisti e così datati da non poter più procedere

Di solito un cittadino qualunque, se si sente screditato, insultato o diffamato a causa delle dichiarazioni pubbliche dei suoi detrattori, più o meno in tempi congruenti si dirige presso una Procura della Repubblica e presenta la sua denuncia querela.
Ma ciò non è così se ti chiami Matteo Renzi. Soprattutto rispetto alla parte relativa alle tempistiche che sollevano quantomeno tantissimi dubbi sulle motivazioni che muovono gli annunci di oggi dell’ex premier che promettono guerra sul piano legale (e non politico) a causa delle “infamie” che avrebbe ricevuto negli ultimi anni.

Oggi il senatore Matteo Renzi si è svegliato così. 

Sulla sua enews dichiara: “Avevo promesso di iniziare a chiedere i danni per le infamie che ho ricevuto in questi anni. E vi avevo garantito che vi avrei tenuti informati. I primi dieci atti formalmente predisposti oggi sono contro: 1) Piero Pelù per avermi definito in diretta TV al concertone “boy-scout di Licio Gelli”; 2) Marco Travaglio per le immagini offensive in uno studio TV; 3) Il Fatto Quotidiano per avermi attribuito la realizzazione di leggi “ad cognatum”; 4) la giornalista Rai Costanza Miriano per aver sostenuto che i bambini morti in mare sono morti per colpa “di un porto aperto da Renzi”; 5) lo chef Vissani per avermi definito “peggio di Hitler”; 6) la giornalista D’Eusanio, per avermi insultato in TV 7) il ministro Trenta e la senatrice Lupo, per le dichiarazioni sull’aereo di Stato; 8) le Cronache di Caserta per un editoriale ancora sull’aereo di stato; 9) Panorama, sulla vicenda Paita-alluvione di Genova; 10) chi mi ha accusato di essere un ladro per la vicenda banche”.
Lascia perplessi questa solita tracotanza, soprattutto alla luce del fatto che Renzi sta agendo da privato cittadino (anche se rimane comunque un Senatore) e buona parte di queste vicende si riferiscono al periodo in cui era primo ministro; molti degli attacchi nei suoi confronti sono ovviamente attacchi politici non personali. 
Non pago Renzi chiede ai propri fan di segnalargli altri attacchi nei suoi confronti: “Ovviamente è solo l’inizio: qualsiasi vostra ulteriore segnalazione sarà passata agli avvocati per l’apertura di cause di risarcimento civile. Vi terrò informati sul quantum e sulla destinazione dei risarcimenti“.

Il punto sulla destinazione dei risarcimenti interessa particolarmente anche perché pare proprio che Renzi abbia bisogno di denaro; i problemi penali dei genitori, un mutuo da pagare, una giacenza media del proprio conto corrente molto modesta e soprattutto il fatto che non si espliciti fin da subito chi sarà il destinatario degli eventuali risarcimenti sono questioni che sollevano diversi interrogativi.
Ma, come dicevo, è l’origine degli attacchi subiti da Renzi e il tempo di incubazione della sua reazione a colpire.

Piero Pelù durante il concerto del 1 maggio 2014 aveva detto:Il non eletto ovvero Risultati immagini per piero pelu 1 maggio 2014sia il boyscout di Licio Gelli deve capire che in Italia c’e’ un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, ‘ndrangheta“. E a testimoniare, se ce ne fosse bisogno, la natura politica dell’attacco il cantante aggiungeva che: “Siamo in 700 mila. E in questa piazza ci sono più disoccupati che occupati“. Fa sorridere se

si pensa ad un esempio su tutti: i 99posse, dovrebbero essere da tempo pluripregiudicati e in galera se l’entourage di Berlusconi si fosse comportato così con l’allora band napoletana. Le esternazioni di Piero Pelù, in confronto ai testi di Luca Persico, in arte ‘Zulù’ risultano docili ed inoffensive
rimostranze da educanda.

Sull’acredine con Il Fatto Quotidiano e Marco Travaglio ci sarebbe da soffermarsi poco in quanto basterebbe tirare in ballo un personale rancore come movente. Ma è comunque giusto citare i fatti della presunta ‘legge ad cognatum’ citata dall’ex segretario PD.
I giornali fanno il proprio lavoro; l’anno scorso, dopo gli avvisi di garanzia ai danni dei fratelli e del cognato di Renzi per riciclaggio e appropriazione indebita, e solo due giorni prima dell’instaurazione del nuovo governo, l’esecutivo Gentiloni approvava il decreto legislativo 36 del 10 aprile 2018 che, in ultima analisi, rendeva i reati in oggetto perseguibili solo a querela di parte. Per questi reati i pm non possono più muoversi autonomamente. Va da sé che il giornale di Travaglio si sia fatto due domande, ma il tutto appare ancora più assurdo alla luce del fatto che è stato il giornale di Belpietro, ‘La Verità’, a sottolineare meglio e prima di tutti le incongruenze del decreto legislativo.

Risultati immagini per vissaniPer quanto riguarda invece il famoso cuoco

umbro si tratta di un’invettiva durante una puntata di ‘Quinta Colonna’ del marzo 2018. Vissani entrò a gamba tesa così: “Renzi non è che è finito, per me ha solamente fatto peggio di Hitler e peggio di Hitler non ha fatto nessuno. Ha distrutto un partito, l’ha portato a meno del 19% e in queste condizioni ci avete portato voi“. Vissani si riferisce al comportamento dell’accentratore Renzi all’interno del suo partito che sarebbe, secondo il cuoco, responsabile del gap creato con le esigenze delle fasce deboli testimoniato anche dal deludente risultato elettorale. Lo stesso Vissani era un elettore del Partito Democratico, oggi invece vota la Lega. Anche in questo caso, per quanto i toni usati siano al limite della decenza, si tratta chiaramente di un attacco politico.

Della stessa matrice ma più articolate furono le riflessioni di Costanza Miriano, mentre rispetto alla giornalista Alda D’Eusanio effettivamente pare trattarsi solo di volgari esternazioni: “Io penso che Renzi sia una di quelle persone che ha un disturbo della personalità. Nel senso che una volta pensa di essere un coglione e una volta pensa di essere l’altro” aveva detto a gennaio scorso

n tv“. Va detto che nel pensiero di chi scrive tutto si può dire e ogni retorica può essere giustificata, anche quella del turpiloquio, ma deve trattarsi di attacchi politici non alla persona. Dunque in questo caso Renzi pare avere ragione.

Ma anche sulla vicenda aerei di stato si torna a parlare di attacchi politici: Trenta e Lupo già nel 2018 denunciavano mancanza di trasparenza rispetto ai costi dei velivoli, alcuni acquistati inopinatamente e che costavano 40mila euro al giorno alla collettività. Questi costi furono secretati da Palazzo Chigi e poi appresi da un report.
La querelle ha tenuto alta l’attenzione di molti la scorsa estate; furono peraltro i ministri Di Maio e Toninelli ad essere particolarmente critici rispetto a quella che fu denominata ‘l’Air Force’ dell’ex presidente. Di Maio attaccò: “Oltre ai costi dell’aereo, oltre ai costi di manutenzione, oltre ai costi della jacuzzi per Matteo Renzi che finché non gliela installavano non lo poteva utilizzare, ci sono anche quelli del garage in cui metterlo”.
Insomma pare che Renzi volesse a tutti i costi delle comodità inopinate nell’aereo di stato tra cui una camera da letto e, per l’appunto, una jacuzzi.

Non solo.
In quel periodo tutti i giornali si stavano occupando della vicenda ma Renzi ha deciso di prendersela col piccolo (ma molto attento) giornale campanoNell’editoriale a firma Ugo Clemente del 1 agosto 2018 si legge: “I media delusi dal voto di marzo si occupano del razzismo di Salvini, trascurando una vicenda che, con altri protagonisti, avrebbe monopolizzato la loro attenzione: il super-aereo di Renzi, mai utilizzato perché non gli avevano ancora montato la Jacuzzi. Proprio così. Una vasca idromassaggio in un aereo da 300 posti, fittato per 150 milioni dagli arabi che lo hanno comprato per 25. Uno scandalo, quello dell’Air Force Renzi, rilevato dai ministri Di Maio e Toninelli. E’ lecito spendere soldi pubblici per farsi l’idromassaggio nell’aereo? Se un amministratore locale spende allegramente i soldi del Comune, come minimo risponde di danno erariale. Renzi no? Sarà la Corte dei Conti, che ha avviato le indagini, a deciderlo”.
Non si capisce cosa ci sia di tanto grave in queste parole, tant’è che lo stesso giornale casertano, che ho contattato, racconta che: “Penso si tratti di questo editoriale, ma siamo spiazzati anche perché non ravvisiamo affermazioni gravi o non suffragate da fatti. Peraltro non abbiamo nessun timore di queste querele; al momento non abbiamo ricevuto nessun atto quindi vedremo
“. Forse Renzi pensa di poter fare il gradasso con i giornali locali, ma non sa che sta trattando con una testata che non molto tempo fa vinse una causa addirittura contro l’apprezzatissimo Roberto Saviano.

Insomma Renzi pare essere davvero confuso in questa fase; cosa vuole?
Pensa forse di rifarsi una verginità in tribunale o ha solo bisogno di soldi?

Dovrebbe però sapere bene che il campo giuridico e quello politico sono vasi assai diversi e giustamente separati: tutti ricordano l’errore politico che ha commesso tentando di risolvere la vicenda Marino dal notaio, una sede esterna ai luoghi deputati alla discussione democratica.
C’è molta impulsività nelle sue dichiarazioni; a chi scrive e a tutti i comuni cittadini salta agli occhi un’altro elemento. Per i reati di diffamazione e diffamazione aggravata i termini per presentare la querela sono di tre mesi e per la maggior parte dei fatti elencati dall’ex segretario dem sono scaduti.
E lui lo sa, quindi mente sapendo di mentire.

Sorpresi dalla possibilità di assistere alle vuote minacce di uno che al liceo veniva chiamato ‘Il bomba’?
Io no.

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Alberto Salmé

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