Home » News Roma » Cronaca di Roma » Terzo Municipio. ‘Gli Amici di Conca d’Oro’: associazione di promozione sociale o strumento di proselitismo in mano al suo presidente?

Terzo Municipio. ‘Gli Amici di Conca d’Oro’: associazione di promozione sociale o strumento di proselitismo in mano al suo presidente?

Pubblicato il

Da anni Emanuele Mattei, presidente dell’associazione, pare arrogarsi meriti in riferimento alle attività dell’amministrazione municipale e comunale. Sgomberi, attività della Polizia Locale, la messa in sicurezza del Parco delle Valli e molto altro vengono spacciate come “vittorie” esclusive della sua associazione.

Ma molti cittadini raccontano che Mattei sarebbe “despotico con chi non gli crede o con chi gli chiede prova delle sue presunte attività“.

E intanto il centro sociale ‘Anzianamente’ lo allontana, cambiando addirittura le serrature, per consumi troppo alti e millantato credito.

Da un po’ di tempo teniamo d’occhio una piccola associazione di quartiere, ‘Gli amici di Conca d’Oro’, costituita da volontari, per lo più anziani, capitanati da uno strano personaggio, Emanuele Mattei, presidente dell’associazione.

Fin qui tutto bene; sembrava fossimo di fronte all’ennesima realtà positiva nei territori. Comuni cittadini che auto organizzandosi e auto finanziandosi tentano di restituire al proprio territorio dignità e decoro mediante iniziative spontanee di riqualificazione. Attività che, a giudicare da ciò che Mattei mostra sul sito dell’associazione e sui social, andrebbero dai corsi di informatica per anziani presso il Centro Sociale Anziani ‘Anzianamente’, la piantumazione di alberi presso il Parco delle Valli, monitoraggio sui campi rom, birdwatching e presunte collaborazioni con la Polizia Locale.

Ma dopo reiterate segnalazioni aventi in oggetto, pare, il “comportamento despotico di Mattei nei confronti di chi fa troppe domande o mette in dubbio le sue affermazioni” e addirittura un certo millantato credito, abbiamo reputato che indagare valesse la pena.
Il primo elemento che emerge è che il presidente dell’associazione in questione è solito arrogarsi meriti rispetto all’attività naturale dell’amministrazione comunale e municipale, come gli sgomberi degli insediamenti rom all’interno del Parco delle Valli e la sua successiva “messa in sicurezza“. Scrive Mattei il 5 aprile scorso (in un italiano palesemente claudicante e a tratti davvero incomprensibile) in relazione ad alcuni recenti sgomberi nel parco e al fatto che da circa un anno non ne comparissero di nuovi: “Un percorso iniziato in quel settembre 2017 con la partecipazione di alcuni residenti, atti al cambiamento, nel frattempo alcuni residenti dicevano che era non problema nazionale, che non si risolve, tanto è qui e tanto e lì, ma alcuni veri cittadini, alcuni veri e genuini volontari non hanno smesso di credere nella vittoria, perché conoscevano la legge, sapevo dei giochetti politici di chi al Municipio deve fare e non fa, ma soprattutto sono veri ambientalisti, e così quando nessuno è riuscito per anni a fare, PICS e la no profit ‘Gli Amici Di Conca D’Oro-APS’ hanno compiuto l’impossibile”.

E ancora, sostenendo che la messa in sicurezza del canalone del parco fosse merito esclusivo

Emanuele Mattei

dell’associazione: “Bellissima notizia annunciata l’altro ieri nel quale si annunciava che nell’incontro con le varie istituzione hanno approvato la soluzione offerta dalla non profit Gli Amici Di Conca d’Oro – APS, oggi tale area è sicura“. Poi molto altro, come attività sponsorizzate dal Coni, proposte inerenti la costruzione di ‘casette’ e piste per mountain bike (in un’area vincolata nella quale è impensabile realizzare questo genere di proposte) e altre numerose “vittorie” dell’associazione spacciate per vere. In un suo recente post polemico nei confronti del giornale online Romatoday e dell’amministrazione Caudo, rea a suo parere di gestire male il denaro pubblico, e nel quale Mattei seguitava a sostenere che il Parco delle Valli fosse libero da insediamenti di nomadi esclusivamente per merito della sua associazione, interveniva uno storico militante ed ex consigliere municipale di Fratelli d’Italia, Emiliano Bono: “Ti rispetto, ma sulla questione ci sto sul pezzo da oltre un anno“. Certo, perché a certi tavoli di concertazione con le istituzioni di solito sono presenti i partiti, sindacati, comitati di quartiere, associazioni, gruppi di pressione e semplici cittadini. È impensabile che, quando non già programmate, certe attività della pubblica amministrazione, siano mosse esclusivamente da una piccola associazione di quartiere.
Ma sono in molti, pare, a crederci.

Contattato da noi Mattei ha prima ribadito che: “Sì, è merito nostro che abbiamo iniziato l’iter e non di altre realtà se non quelle istituzionali“, salvo poi contraddirsi (come ha fatto molte altre volte) dicendo che: “Però è vero ad alcuni tavoli c’era anche Giorgia Meloni”.

Abbiamo quindi chiesto la documentazione relativa alla sua presenza a questi incontri o altre certificazioni: “Se la cerchi sul sito di Roma Capitale” ci è stato detto. Ovviamente sul sito del Comune di Roma non c’è traccia di Mattei, ma la reazione di cui sopra stona soprattutto perché, di solito, è totale interesse di una realtà che si occupa di riqualificazione fornire prova delle sue iniziative e farle conoscere alla cittadinanza.

Invece con Mattei non è così; le prove le devi cercare tu e in questa caccia al tesoro, ripetiamo, di queste prove neanche l’ombra.

Ma non pago, Mattei ha pensato di rincarare la dose annunciandoci in esclusiva un fatto inedito: “La Rete Ferroviaria Italiana ci ha incaricato formalmente di riempire il canalone del parco con del materiale che stiamo reperendo“. Gli abbiamo obiettato che ci pare strano che RFI, che non ha competenza sul canalone in quanto questo rientra nel perimetro della riserva naturale, possa aver dato mandato a Gli Amici di Conca d’Oro di porre in essere un lavoro come quello in oggetto, e abbiamo quindi chiesto anche in questo caso un atto che corrobori la sua affermazione. Ma anche in questo caso ci siamo sentiti dire: “Eh. Non ce l’ho deve fare accesso agli atti“, poco prima che interrompesse, guarda caso, la conversazione e si rendesse irreperibile.

Non ce ne voglia il grande Monicelli, ma la ‘supercazzola’ di cui sopra ci pare assai più ‘prematurata’ del previsto. Ma, a parte battute e citazioni, la questione può diventare se possibile ancora più seria.
Sappiamo che molte delle attività ricreative organizzate da Emanuele Mattei si sono svolte presso il centro sociale per anziani ‘Anzianamente’, una onlus con sede in via Val Grana. Il presidente del centro ci ha riferito che: “Abbiamo dovuto allontanare Mattei il 30 aprile scorso, cambiando anche la serratura della porta d’ingresso a causa della sua reiterata millanteria“. Incalzato ha poi spiegato che: “Ci sono arrivate bollette altissime. Gli abbiamo permesso di svolgere le attività della sua associazione da noi, ma abbiamo notato che molte delle sue iniziative non sono realizzabili così come le presenta. Non può, ad esempio, mettere di sua sponte delle panchine nel parco senza passare per le istituzioni; lui le scavalca spesso e volentieri. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso” ha tenuto a specificare “è stata quella del 5 per mille. Invece di invitare le persone a versare il 5 per mille ad Anzianamente, lui dava ai partecipanti il codice per il 5 per mille in favore di Amici di Conca d’Oro e ciò lo abbiamo considerato molto scorretto“.

Anche fonti interne a piazza Sempione confermano questo quadro: “È sicuramente una persona lodevole sotto l’aspetto della voglia di fare. Però ammetto che spesso il suo comportamento sfocia nella boria. Sicuramente ingigantisce molte delle cose che racconta tentando forse di prendersi meriti che, quando palesemente non ha, deve giocoforza dividere con tanti soggetti che si occupano delle vertenze locali nel merito“.

Insomma: se da una parte è una cosa ottima lottare per il decoro dei quartieri, dall’altra il millantato credito sarebbe un reato grave oltre che un annoso problema morale.
Perché ingannare i cittadini? E soprattutto, perché una associazione che dichiara di lavorare per la riqualificazione di Conca d’Oro si pone, mediante il suo presidente, in maniera così scostante e competitiva?
Quale è, a questo punto, il vero fine di questa realtà?

Queste sono le domande che avremmo voluto porre in maniera intellettualmente onesta a Mattei che però ha preferito defilarsi.

Noi rimaniamo disponibili ad un chiarimento e, soprattutto, a visionare la documentazione richiesta, se esiste, e contestualmente invitiamo i residenti a fare attenzione alle narrazioni di certi personaggi.
Sperando che non sia questo il caso, purtroppo, sappiamo che sono numerose le associazioni che dietro a tematiche di facciata nascondono la volontà di fare mero proselitismo.
Magari in vista delle prossime elezioni.

Impostazioni privacy