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Autoliquidazione INAIL: cos’è e come funziona

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Il datore di lavoro è sempre tenuto a far sì che il proprio lavoratore o dipendente possa svolgere la mansione in totale sicurezza. Tra i tanti adempimenti obbligatori per il datore di lavoro c’è anche l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le cosiddette malattie professionali, ovvero quelle patologie che possono insorgere a causa di condizioni all’interno degli ambienti lavorativi che violano la normativa. Si tratta dell’autoliquidazione INAIL, ovvero la modalità attraverso cui ogni anno il datore di lavoro paga il premio infortuni e malattie professionali, il premio silicosi ed asbestosi nonché il premio speciale artigiani. 

Autoliquidazione INAIL: cos’è e come funziona

Ma come si calcola autoliquidazione INAIL? In cosa consiste? Tramite l’autoliquidazione annuale dei premi, l’INAIL procede anche alla riscossione dei contributi associativi per conto delle associazioni di categoria convenzionate. Sarà lo stesso datore di lavoro a calcolare la misura del premio dovuto all’INAIL, effettuando poi il versamento tramite l’autoliquidazione. Solitamente, il pagamento annuale viene praticato utilizzando il modello F24 EP se si tratta di enti pubblici; per i privati, invece, il modello di riferimento è l’F24. 

Ma come funziona esattamente l’autoliquidazione INAIL, e quali sono i compiti del datore di lavoro? Entro il 16 febbraio di ogni anno, il datore di lavoro deve effettuare il calcolo del premio anticipato per l’anno in corso, al quale bisogna aggiungere il conguaglio per l’anno precedente (che viene comunemente descritto come “regolazione”): questo calcolo viene fatto in base alle retribuzioni effettive dell’anno precedente. La somma della rata e della regolazione, fatte salve eventuali riduzioni contributive, danno la cifra complessiva del premio di autoliquidazione. L’ultimo passaggio è proprio quello del versamento, da fare con i due modelli descritti in precedenza a seconda se si tratti di un pubblico o di un privato.

Molto spesso viene chiesto se l’autoliquidazione INAIL deve essere necessariamente erogata in un’unica soluzione oppure è possibile anche effettuare un versamento a rate. In realtà l’ipotesi è consentita, tramite un pagamento di quattro rate trimestrali, ognuna delle quali corrisponde ovviamente al 25% della somma complessiva del premio annuale: l’importante è che il datore di lavoro comunichi l’intenzione di effettuare l’autoliquidazione INAIL a rate tramite la dichiarazione delle retribuzioni telematica, che deve essere completata e presentata entro il 28 febbraio.

Va precisato che se si sceglie la modalità a rate si deve accettare che per le rate successive alla prima venga applicato il tasso medio di interesse dei titoli di Stato. Se il datore di lavoro decide ad un certo punto di interrompere la modalità a rate e di tornare all’autoliquidazione INAIL in un’unica soluzione, deve ugualmente provvedere a comunicarlo al servizio telematico. 

Autoliquidazione INAIL: un esempio di calcolo

In genere i servizi telematici sono due, “Alpi online” e “Invio telematico dichiarazione salari”, che vengono utilizzati dai datori di lavoro titolari di posizioni assicurative territoriali (PAT). Per coloro che invece appartengono al settore marittimo e sono titolari di PAN (posizioni assicurative navigazione), il servizio a cui inviare la dichiarazione è “Invio retribuzioni e calcolo del premio”. 

Per capire come si calcola l’autoliquidazione INAIL, basta pensare che se una qualsiasi ditta eroga 40.000 euro l’anno a due impiegati come retribuzione, con un tasso relativo al premio INAIL del 15 per mille, il premio in questione sarà di 600 euro. Nel caso l’autoliquidazione riguardi persone che sono soci dell’azienda, o addirittura familiari, si procede con la tariffa convenzionale. Per l’autoliquidazione INAIL sono previsti anche riduzioni, sgravi e incentivi.

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