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Bonus di 200 euro ‘sparito’ nel cedolino NoiPa di luglio: ecco cosa succede, quando verrà erogato

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A quanto ammonteranno gli importi per le rivalutazioni delle pensioni causate dall'inflazione?

Un tam tam sui social (e non solo), tante domande, tutte con lo stesso obiettivo e con lo stesso perché. Tutte che fanno riferimento alla ‘misteriosa’ sparizione del bonus di 200 euro nel cedolino NoiPa di luglio 2022. NoiPa, per chi non lo sapesse, è la piattaforma messa a punto dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale del Personale e dei Servizi del Ministro dell’Economia e delle Finanze per la gestione del personale della Pubblica amministrazione: qui, in sostanza, i dipendenti trovano tutte le informazioni utili. E avrebbe dovuto ‘trovare’ anche il tanto atteso bonus di 200 euro, che spetta a milioni di italiani (a patto che vengano rispettati dei requisiti). 

Perché il bonus di 200 euro non è arrivato ai dipendenti pubblici?

La domanda di tanti, nelle ultime ore, è sempre la stessa: dove è finito il bonus di 200 euro? Questo perché, se da una parte i lavoratori dipendenti del settore privato hanno dovuto compilare una sorta di autodichiarazione, che hanno poi presentato al datore di lavoro, dall’altra i dipendenti statali avrebbero dovuto ricevere il bonus in maniera automatica, in busta paga. Ma molti non l’hanno ricevuto.

A fare chiarezza proprio NoiPa, sul sito ufficiale, che ha invitato tutti a non andare nel panico. Il bonus, per chi rispetta i requisiti, verrà presto erogato e sono due le strade che potrebbero essere percorse:

  • l’aiuto potrebbe essere erogato come emissione speciale o urgente il 14 luglio (ma non c’è ancora nessuna conferma)
  • o sarà incluso nel cedolino del mese di agosto (sicuramente più probabile).

Ma una certezza c’è: il bonus verrà erogato a tutti quelli che rientrano nei requisiti. 

Quali sono i requisiti per ottenerlo?

Il bonus di 200 euro spetta a tutti i lavoratori pubblici, a quelli assunti con contratto full time e a quelli con un part time. A patto che venga rispettato il limite della retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali, pari a 2.692 euro. Tra i requisiti, anche quello di aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% nel primo quadrimestre del 2022 per almeno una mensilità. 

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