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Chi perde il reddito di cittadinanza con Mia? Cosa cambia e a chi spetta

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Chi perde il reddito di cittadinanza con Mia? Cosa cambia e a chi spetta. Saranno domande lecite da porsi, specie poi se MIA (Misura di inclusione attiva) è destinata a sostituire, almeno nell’immaginario di qualche esponente del Governo di Giorgia Meloni, a sostituire il famosissimo Reddito di Cittadinanza. Nuovo nome ma anche nuovi parametri, che secondo le stime economiche taglierebbero almeno il 25% dei percettori attuali di Reddito di Cittadinanza. Uno scenario che potrebbe dare adito a rivolte, come recentemente avvenuto anche al Sud Italia.

Entra MIA, ma chi perde il Reddito di Cittadinanza cosa fa?

La domanda prioritaria sull’entrata in vigore di Mia, è una: chi perdere il Reddito di Cittadinanza, cosa farà alla fine? Sia chiaro, il tema del RDC, così come la stessa MIA, non vede una visione unitaria all’interno del Governo guidato da Giorgia Meloni. Qualcuno vuole stravolgere l’aiuto assistenzialistico, altri vorrebbero solo rivedere qualche tassello. Su una cosa però sembrano tutti d’accordo, capire quali percettori possono realmente lavorare o meno. ù

Una strada che prenderebbe il largo già quest’estate, quando da agosto 2023 si vedranno i primi passi della manovra di bilancio, che porterà delle persone a perdere il Reddito di Cittadinanza. MIA entrerebbe in vigore dal mese seguente, ovvero settembre 2023, con le stime – questa volta in soldi – che garantirebbero al Governo un risparmio di tre miliardi d’euro. Ma chi non percepirà quei soldi, cosa farà dopo l’estate?

Secondo le stime fatte da La Stampa, verrebbero tagliati 260 mila nuclei familiari dalla percezione del Reddito di Cittadinanza. Tutto su un totale di circa un milione di famiglie che facevano appello a questi aiuti, toccando una fetta del 25% degli aventi diritto. Da settembre 2023, oltretutto, ci sarà la divisione tra occupabili e non occupabili. Tra gli occupabili, circa 400 mila percettori: questi scaduto il reddito di cittadinanza, vedranno un sostegno economico con un assegno che non potrà superare 375 euro.  

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