In salita il debito pubblico dell’Italia. A lanciare l’allarme in questi giorni è stata proprio Bankitalia che denuncia i 2.250 miliardi di euro di debito pubblico a gennaio, segnando un aumento di ben 32,7 miliardi, dovuti anche all’aumento dei fondi nelle casse del Tesoro. Ma non ci si illuda questo non è positivo. Per fare un esempio basti pensare alle famiglie che si indebitano con una carta revolving, una volta che si restituisce la rata mensile si va a ricostituire una cifra disponibile, cifra che viene spesa e che indebita ulteriormente la famiglia. La logica è pressoché la medesima.
Ma se il debito pubblico è in aumento, come sono messe le famiglie italiane? Non meglio di sicuro. In media, secondo le stime inerenti uno studio effettuato dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, le famiglie sono indebitate per circa 20.341 euro. Questo almeno quanto accadeva fino allo scorso dicembre. Tra le voci di indebitamento più importanti sicuramente il mutuo per la casa, ma anche per l’acquisto dell’auto o di beni mobili. La richiesta di un prestito con delega o meno, in buona parte dei casi serve per tirare avanti fino alla fine del mese o pagare un affitto (aggiornamenti su http://www.calcoloprestito.org/guida/prestito-con-delega).
E se tra tutte le città Milano è quella in cui le famiglie si sono maggiormente indebitate, Latina è quella dove le famiglie acquistano un maggior numero di beni a rate. E le famiglie meno indebitate dove si trovano? Al sud, a Reggio Calabria, sintomo di una conduzione di vita già abbastanza provata che, probabilmente spinge a non fare il passo più lungo della gamba, o forse di un tenore di vita che riassume il concetto del “tutto sommato ci si accontenta” e quindi si vive bene senza quelli che vengono annoverati dal di fuori dei beni di prima necessità.
Infatti a essere più indebitate sono proprio le città dove il reddito medio è più elevato, e con tutta probabilità lo è anche il costo della vita. La condizione del Paese non è dunque buona, né a livello generale, quando si parla di debito pubblico, né a livello personale, quando si tratta dell’indebitamento delle singole famiglie. Come si potrà uscire da questo momento di forte disagio non è dato saperlo, si dovrà continuare ad aspettare che la crisi sfumi veramente.
