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Perché il Bonus mamme non mi è arrivato? Ecco quando sarà erogato

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i primi nati del 2024 a Roma

Diverse lavoratrici del settore pubblico lamentano dei ritardi nell’erogazione del Bonus mamme per il mese di marzo 2024: ecco cosa sapere per chi ne usufruisce o vuole richiederlo.

Neonata morta a Roma
Neonata morta a Roma – ilcorrieredellacitta.com

 

Sono 170.500 le mamme italiane occupate nel settore pubblico per cui il “Bonus Mamme” fatica ad arrivare. Il sostegno economico, riconosciuto la Legge di Bilancio 2024, sta dando problemi fin da gennaio 2024, quando sono emersi i primi ritardi nell’erogazione degli emolumenti: anche per il mese di marzo diverse madri stanno lamentando però il mancato pagamento, un ritardo che aggrava già le difficoltà di tanti madri con i figli a carico e senza aiuti statali. Per chi spera il Bonus Mamme si sblocchi il prima possibile, però, c’è un bagliore di speranza.

Bonus mamme lavoratrici: i criteri

Il bonus mamme 2024 riguarda le donne lavoratrici a partire dal secondo figlio in poi. Il calcolo prende in considerazione i contributi previdenziali accumulati dalla lavoratrice, escludendo i rapporti di lavoro domestico. La quota dei contributi dovrà attestarsi al 9,19% della Ral, cioè l’imponibile previdenziale. Nel caso in cui la mamma abbia due figli, il bonus sarà erogato fino ai 10 anni del figlio più piccolo, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e 31 dicembre 2024. Se la madre lavoratrice ha tre o più figli piccoli, l’incentivo spetterà fino ai 18anni del figlio più piccolo. Mentre se la lavoratrice ha almeno due figli, spetterà fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo.

Bonus Mamme: a quanto ammonta?

L’esonero previsto dalla misura corrisponde al 100% della contribuzione previdenziale a carico della lavoratrice, con un limite massimo di 3.000 euro annui, da riparametrare e applicare su base mensile.

Mamma al pc con il suo bimbo
Mamma lavora con il suo neonato: foto di repertorio (credits Canva) – ilcorrieredellacitta.com

 

Nello specifico la soglia massima di esonero della contribuzione dovuta dalla lavoratrice, riferita al periodo di paga mensile, corrisponde a 250 euro (€ 3.000/12). Mentre per i rapporti di lavoro instaurati o risolti nel corso del mese, tale soglia va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 8,06 euro (€ 250/31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo. Tali soglie massime devono ritenersi valide anche nelle ipotesi di rapporti di lavoro part-time, per le quali, pertanto, non è richiesta una riparametrazione dell’ammontare dell’esonero spettante.

Come accedere al Bonus Mamme?

Essendo una misura che tutela le donne lavoratrici, per accedere al bonus è imprescindibile un rapporto di lavoro con enti pubblici o ditte private, sotto contratto a tempo indeterminato, full o part time.

Sono escluse dal bonus le madri di un solo figlio (anche se disabile), le lavoratici domestiche, le pensionate, le lavoratrici a tempo determinato, le libere professioniste, le disoccupate, le collaboratrici occasionali.

Quando sarà sbloccato il Bonus Mamme?

Al momento non ci sono ancora date certe su quando verrà sbloccato il Bonus Mamme. NoiPa, che si occupa dei pagamenti di pubblica amministrazione, spiega però che si sta cercando di risolvere la situazione entro il 23 marzo, quando sarà possibile visionare sui portali e nel proprio pannello il cedolino di marzo 2024.

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