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POMEZIA: AI CITTADINI GLI AUMENTI DI TASSE, AI DIRIGENTI PREMI MILIONARI

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piazza pomezia

L’accusa è sicuramente pesante, quantomeno a livello morale. Una pioggia di soldi – ovviamente pubblici – sta per arrivare nelle tasche dei dirigenti comunali di Pomezia, ovvero Carla Mariani, Daniela Veglia, Angelo Scimè, Giovanni Uguccioni, Nino Maceroni, Maurizio Trabocchini, Stefano Sorbino, Vittorio Ferrara, Renato Curci, Anna Ferrazzano, Giovanni Pascone, Mario Giancotti, tutti attuali o ex dirigenti del Comune di Pomezia.

Il giorno dopo la caduta della giunta comunale, il 17 gennaio, giorno dell’insediamento dei Commissari, c’è stata una riunione a porte chiuse dove, con l’accordo dei sindacati, è stato prodotto un documento riguardo i premi di risultato, ovvero un extra bonus da riconoscere agli stessi Dirigenti per l’attività svolta negli anni passati. Negli ultimi due anni pare che la Giunta De Fusco non avesse approvato le delibere che riconoscevano il premio produttività, e che, al contrario, avesse chiesto in diverse riunioni con i dirigenti di ridiscuterne l’entità economica almeno di 2/3. Ma, appena l’Amministrazione è caduta, ecco l’improvvisa riunione con le firme, tutti d’accordo, che stabiliscono il ripristino del premio produttività. Tutto legale, ovviamente. Ma sicuramente non opportuno in un momento in cui le casse comunali sono in stato di allarme cronico.

Dal verbale di riunione emerge che i fondi per gli anni 2010, 2011 e 2012, erano stati costituiti con le tabelle di riferimento “sulla base dell’ultimo CCDI approvato con delibera 85 del 18/05/2006”, anche questa, caso strano, durante il commissariamento del Comune di Pomezia. “Il fondo – si legge nel documento – è stato costituito per l’anno 2010 e per gli anni 2011/2012” e sono state apportate delle riduzioni della cifra stanziata a seguito della riduzione del numero dei dirigenti, passati da 15 agli attuali 10. Dai poco più di 750 mila euro annui del 2010 si è passati ai 697 mila del 2012: riduzione esigua, se si pensa che i dirigenti sono un terzo in meno, ma nel documento viene riportato che “il Fondo 2013 verrà rimodulato sul numero previsto dei dirigenti previsti dalla dotazione organica, tenuto conto dei limiti imposti dalla legge”. Ricordiamo che questi sono soldi che vanno ad aggiungersi alle retribuzioni ordinarie, già più volte contestate proprio perché molto elevate.

Nella stessa riunione, le parti sottoscrivono il Contratto Collettivo Decentrato Integrativo – Area Dirigenza e la parte sindacale chiede “l’immediato ripristino” delle fasce di retribuzione, che sarà applicata dal 1° gennaio 2013. “Si ritiene – viene scritto nel documento – che nell’ambito di questa revisione si debba andare nella direzione di un incremento della percentuale destinata al risultato, oltre il minimo del 15%, che vada a remunerare effettivamente i risultati raggiunti dai dirigenti nell’ambito degli obiettivi agli stessi affidati”. L’unica concessione è nella parte finale, nella quale si riconosce il “valore della cifra comunicata relativamente alle quote di progettazione”, considerata la quale “le parti concordano, per gli anni 2010, 2011, 2012 di ridurre del 20% l’indennità di risultato in caso di compensi connessi all’attuazione delle leggi speciali”. “Per quanto attiene l’Avvocatura – conclude il documento – considerato che nel 2013 è stato reso effettivo tale servizio, le parti concordano di regolamentare l’attribuzione dei diritti di toga”.

Facciamo alcuni conti: 750 mila euro per il 2010, più 742 del 2011 e 697 del 2012 sono in totale 2 milioni e 189 mila euro. Nella migliore delle ipotesi possiamo togliere il 20%: non sapendo su quale importo, vogliamo essere ottimisti e fare il calcolo sull’intera cifra, ma già si può supporre che la detrazione sarà di gran lunga inferiore, arrivando così a circa 1 milione e 750 mila euro. A questi vanno aggiunti quelli del 2013, non ancora quantificati con esattezza, ma che di certo viaggiano sulle stesse cifre precedenti. Soldi che, come ripetiamo, si vanno ad aggiungere agli stipendi d’oro dei dirigenti e che vengono elargiti come premio produttività. Quale produttività? L’aver realizzato il carnevale comunale, ovviamente a spese dei contribuenti? Gli obiettivi del premio di produzione, infatti, non sono di certo impossibili, anzi, rientrano praticamente nell’ordinario. Diciamo pure che si tratta di soldi, oltre che pubblici, che i dirigenti si ritroveranno direttamente in busta paga, senza passare, come sono costretti a fare i vari creditori del Comune, attraverso le lunghe e spesso inutili file dell’ufficio finanze. Ma c’era proprio bisogno che i dirigenti si facessero da soli questo bel regalo? Quanto saranno contenti i cittadini di scoprire questa cosa il giorno dopo aver saputo che, per ripianare almeno in parte le casse comunali si ritroveranno a breve con consistenti aumenti delle tariffe dell’acqua e della TARSU? Lo chiediamo ai due Commissari che guidano Pomezia, sperando che facciano luce su questa vicenda.

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