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Seconda casa nel Lazio: dove conviene investire e come gestirla al meglio

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Torna a crescere l’investimento sul mattone, bene rifugio per eccellenza, e in molte zone del Lazio il mercato si sta svegliando più che altrove. Chi decide di acquistare una seconda casa, quindi, farebbe meglio a studiare con attenzione quali sono le zone più interessanti. Ovviamente dipende principalmente dall’uso che se ne vuole fare, se per affitto vacanze, locazioni ai lavoratori e agli studenti o un uso personale, da sfruttare nei week end e nelle giornate di pausa. Certo investire nella Capitale può fruttare parecchio, ma acquistare in periferia o in provincia, costa molto meno. Acquistare a Roma, ad esempio, costa in media 2.578 euro/mq, mentre a Rieti si compra a 887 €/mq. Interessanti anche le provincie di Viterbo 1.165 €/mq, Latina 2.102 €/mq e Frosinone con 895 €/mq. Sugli affitti invece si va dai 12,70 €/mq della capitale ai 5,77 €/mq delle provincie.

 

Cresce l’interesse degli stranieri per le seconde case nel Lazio

E le colline laziali attirano anche gli stranieri che ultimamente hanno intensificato gli acquisti. Non si tratta solo di cittadini comunitari, inglesi e tedeschi in testa, ma anche gli americani amano il nostro centro Italia e cercano di comprare casa, magari in uno dei borghi più belli del Lazio. Ma per chi ama la Città Eterna anche gli appartamenti della Roma storica vanno a ruba. Infatti gli acquisti delle case nel Lazio si concentrano a Roma per il 21% del totale, mentre il restante 79% nelle zone collinari, di maggior respiro e ancora in grado di offrire una vita a misura d’uomo. Giusto per citare alcuni centri abitati, ad esempio, c’è Arpino, che raccoglie il 7,37% delle preferenze d’acquisto, Prossedi il 5,78%, Tuscania il 3,98% e Giuliano di Roma il 3,59%. Per quello che riguarda le fasce di prezzo, invece, più di un terzo degli acquirenti, ovvero il 35,86%, compra immobili fino a 100.000 euro.

 

I consigli per gestire la seconda casa

Avere una seconda casa costa, sia in termini di imposte e manutenzione, sia per quello che riguarda le utenze, che perdono le agevolazioni riservate alle prime abitazioni. Quindi, volendo affrontare proprio questo aspetto e cercando di risparmiare sulle bollette, conviene stipulare una delle offerte specifiche per la fornitura di luce nella seconda casa pensate per volumi di consumo ridotti. Ma le spese in più da mettere in conto non sono solo queste. Già in fase di acquisto, ad esempio, l’IVA da versare allo Stato, se si acquista dal costruttore, passa dal 4% al 10%, oppure al 22% se si tratta di un immobile di lusso. Se invece la transazione avviene tra privati, è la tassa di registro a salire dal 2% al 9%. E, cosa da non dimenticare, la seconda casa non beneficia dell’esenzione Tasi-IMU che tocca invece alla prima e le cifre annuali da sborsare per queste due tasse non sono irrisorie.

 

In fin dei conti, quindi, investire in una seconda casa è sì conveniente ma vanno valutate con attenzione anche tutte le spese che questa comporta.

 

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