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Pomezia, continua la polemica sui 2 mandati: Fucci risponde a Di Maio

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Fucci (sindaco Pomezia): “Di Maio dice che il M5S è per la meritocrazia ma con la regola dei due mandati chi merita se ne deve andare. Abbiamo chiesto a Casaleggio di togliere questa regola miope e lui ha risposto: ve lo scordate proprio. Uno vale uno è affascinante ma non tutti sono uguali. All’interno del mondo grillino la mia decisione di candidarmi con una lista civica è stata presa non bene. Un regolamento così ferreo è limitante e non guarda al futuro, se vuoi governare devi anche valutare alleanze”.

Fucci si ricandida alle prossime elezioni con una sua lista civica. “La regola dei due mandati del M5S è una regola miope e lo dico con le parole di Di Maio –ha affermato Fucci-. Con Di Maio abbiamo fatto la campagna elettorale insieme, lui andava in giro nei comuni a dire: vi porto l’esperienza di Fabio Fucci dove il M5S amministra da anni e c’è bisogno di tempo per i risultati. Ha chiuso questa campagna elettorale dicendo: noi siamo per la meritocrazia, chi è bravo deve andare avanti. Con questa regola però quando sei diventato bravo ad amministrare te ne devi andare”.

“E’ da un anno che tento di far ragionare i vertici del Movimento su questo aspetto che rischia di mettere a dura prova la tenuta del Movimento spesso –ha spiegato Fucci-. Un anno fa da Pomezia partirono il consigliere regionale Valentina Corrado e l’allora capogruppo in consiglio comunale in direzione Milano da Davide Casaleggio a dirgli: Pomezia vuole ricandidare il sindaco Fucci alle prossime elezioni, perché il suo primo mandato è durato poco più di anno e non deve essere considerato un mandato pieno. Inoltre, abbiamo ottenuto ottimi risultati, c’è bisogno di continuità e ci sono i consensi, quindi cambiate questa regola. La risposta di Davide Casaleggio fu categorica: ve lo scordate proprio. Ci ha detto che questo è uno dei cardini del M5S e non si può sconfessare. Uno vale uno è un concetto affascinante, però io mi sento di poter dire che non tutte le persone sono in grado di ricoprire ruoli delicati”.

“Alle prossime elezioni comunali da una parte ci sarà il sindaco uscente, che è stato portato a modello per i risultati che ha conseguito e dunque, fatti alla mano, dovrebbe essere premiato –ha dichiarato Fucci-. Oggi invece il messaggio che si vuol far passare: avanti il prossimo, si ricomincia tutto da capo. C’è questa visione romantica per cui un’altra persona riuscirebbe a fare le stesse cose, io invece dico che la macchina amministrativa è un mostro complesso e c’è bisogno di anni prima di raggiungere l’esperienza per farla funzionare”.

“All’interno del mondo grillino la mia decisione di candidarmi con una lista civica è stata presa non bene. Queste regole hanno scavato un solco negli attivisti del M5S e ci credono. E’ complicato far comprendere che la mia scelta è la più logica possibile. Grillo stesso diceva che il M5S nasce per sparire perché, una volta selezionata una classe politica onesta che tiene al bene comune, il Movimento non ha più ragione di esistere. E’ proprio quello che sto facendo. La mia lista civica ha un vantaggio: avere il sindaco uscente. I cittadini che si troveranno a votare per il prossimo sindaco potranno scegliere se promuovere il mio operato dei 5 anni passati o se affidarsi a persone nuove che ricominceranno tutto da capo”.

“L’impegno e l’intensità con cui ho vissuto i 5 anni da sindaco e con cui intendo passare i prossimi 5 anni mi fanno pensare che dopo sarò un po’ stanchino. Penso però che nel momento in cui si trovano dei sindaci interessati al bene comune, che riescono a ottenere risultati, perché non dovrebbero andare avanti? Sono i cittadini che dovrebbero decidere”.

“Ringrazio il M5S per quello che mi ha dato, ma credo anche di aver dato tanto al M5S, perché l’immagine del buon governo di Pomezia credo sia stato anche un traino per le vittorie a Roma e in altre città. In Sicilia il M5S prende il 40% e non governa, alle politiche prende il 32% e probabilmente non riuscirà a governare. Dovrebbe valutare alleanze. Dovrebbe prendere consapevolezza che lì fuori c’è un mondo variegato che ha bisogno di essere ascoltato. Al 50%+1 non ci si arriva, quindi bisognerebbe aprirsi. Questo regolamento ferreo e rigido è molto limitante e non guarda al futuro”.

FONTE: RADIO CUSANO CAMPUS

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