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Fiumicino, consigli comunali oltre la legge in videoconferenza: il Centrodestra locale denuncia la situazione

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Sta palesando notevoli problemi il consiglio comunale in videoconferenza di Fiumicino, come denunciato in queste ore dai gruppi di Centrodestra all’interno dell’assemblea locale.

Disguidi che sono emersi soprattutto dopo il consiglio comunale avvenuto quest’oggi nei locali di Piazza Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, dove i consiglieri di opposizione hanno segnalato diverse anomalie durante l’abituale seduta istituzionale per parlare dei problemi del Comune fiumicinese. I rappresentanti dell’opposizione hanno sollevato anzitutto perplessità sui regolamenti che dovrebbero normare queste sedute in videoconferenza, infastiditi poi successivamente dalla mancanza di dialogo con il Sindaco Esterino Montino durante questa seduta. In quest’ultimo caso il primo cittadino di Fiumicino più volte ha mostrato di non ascoltare gli interventi provenienti dall’area di opposizione, palesando dei dubbi sul malfunzionamento del sistema di videoconferenza oppure – nella peggiore delle ipotesi – adducendo a falsi problemi tecnici per non ascoltare le interpellanze di quei rappresentanti popolari esterni alla maggioranza locale. 

I capigruppo delle singole liste elette nel Centrodestra hanno commentato con rabbia quest’episodio, definendolo vergognoso e ponendo l’immagine dell’Amministrazione Comunale al di là delle leggi che regolano quest’importanti assemblee istituzionali. In un comunicato congiunto i rappresentanti di quest’area politica fanno sapere: “Prima il decreto legge (il cosiddetto CuraItalia) e oggi la legge 24 aprile 2020 n.27 pubblicata in Gazzetta Ufficiale oggi prevedono la possibilità di svolgere i Consigli Comunali e le attività democratiche previste per legge per il funzionamento degli Organi e delle amministrazioni anche attraverso video conferenza (art73). La legge è chiara questo può avvenire purché nel rispetto di criteri di trasparenza e tracciabilità previamente fissati dal presidente del consiglio, ove previsto, o dal sindaco, purché siano individuati sistemi che consentano di identificare con certezza i partecipanti, sia assicurata la regolarità dello svolgimento delle sedute e vengano garantiti lo svolgimento delle funzioni di cui all’articolo 97 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nonché adeguata pubblicità delle sedute, ove previsto, secondo le modalità individuate da ciascun ente“.

I capigruppo di Centrodestra commentando il Consiglio Comunale di Fiumicino avvenuto oggi, dichiarano in merito: “Bene la seduta del consiglio comunale di questa mattina è andata contro tutti questi criteri: innanzitutto non sono state nè individuate e tantomeno comunicate in modo chiaro le norme di indizione e svolgimento delle conferenze, la netiquette è un optional per il servizio comunale; poi oggi in particolar modo non era possibile capire chi e come fosse presente ad un certo punto neppure il sindaco era collegato in video ed ha avuto il coraggio di accusare alcuni consiglieri di non voler partecipare e far finta di non sentire, ultimo ma fondamentale le sedute non sono mai state rese pubbliche. Il diritto alla partecipazione dei cittadini alla vita democratica è sacrosanto anche in tempi di coronavirus, come ci ricorda la legge, ma a Fiumicino ormai possiamo considerarci nel far west. Ultima considerazione non si capisce perché il sindaco abbia convocato una riunione straordinaria (con oltre 40 persone) di balneari, esercenti e ristoratori e non possa convocare il consiglio comunale in presenza con 24 consiglieri e nel rispetto delle norme di sicurezza. Le regole valgono sempre e vi sono anche le tecnologie per farle rispettare, ovunque e comunque“.

Concludono gli esponenti del Centrodestra di Fiumicino: “Solo il sindaco e la sua giunta sembrano essere al di sopra della legge adattando alle opportunità le proprie ragioni senza scrupoli”.

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