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Fiumicino, ‘Non la voglio più, portatela in canile’: lascia il cane in strada

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“Non la voglio più. Portatela in canile”

Non mancano ogni giorno a Fiumicino i motivi per trasecolare, termine forse un po’ desueto ma adatto all’occasione.

Forse la signora ha capito troppo tardi che crescere un cagnolino è cosa impegnativa, una responsabilità, una vera e propria  “grana” per qualcuno. E poi hanno il ciclo le femmine, sporcano, diventano esuberanti quando sono in calore. Un vero disastro tenerle in casa.

Questo deve aver pensato la nostra “eroina” quando ha deciso di sbarazzarsene nel peggiore dei modi. Buttandola fuori di casa.

Una bella faccia tosta, indubbiamente. Perché queste sue considerazioni le ha dichiarate apertamente a chi ha ritrovato la povera bestiola nel caldo torrido di ieri pomeriggio vagante per le strade del centro abitato, come testimonia chiaramente un post pubblicato ieri sera sul gruppo Facebook più numeroso di Fiumicino (quasi 20mila utenti!).

Se l’è cavata  – fino a questo momento, la signora poiché – malgrado la creatura fosse stata microchippata – nessuno l’ha “tradita”. Neppure chi è stato chiamato per leggere il microchip. Un veterinario? Una Guardia Zoofila? Un operatore del fantomatico Enpa di Fiumicino (attualmente commissariato da Roma per presunte illegalità)? La Protezione Civile? Non lo sapremo mai. Quel che è certo è che sono queste, e solo queste, le quattro istutuzioni in possesso di un lettore per il microchip. Il campo non è poi così vasto.

Connivenze, ancora connivenze sono e restano in questo piccolo centro a due passi dall’Aeroporto Internazionale più importante d’Europa, alla base di un sistema omertoso che certo non aiuta né umani né animali. O piuttosto, ne “aiuta” solo alcuni…

A 24 ore ormai dal ritrovamento dell’ignara cagnolina, nessuno se l’è sentita di fare il nome della signora, che come decine, centinaia, migliaia di altri personaggi come lei, resterà impunita per l’ignobile atto.

Eppure la legge parla chiaro. L’intenzionale allontanamento di un animale domestico o d’affezione del quale si sia responsabili, in una parola  l’abbandono è punito secondo l’art. 727 del codice penale con la reclusione fino ad un anno ed un’ammenda che va dai 1000 ai 10mila euro.

Forse la signora non lo sa. Ben lo sanno tutti coloro che avrebbero dovuto sporgere denuncia. E non lo hanno fatto.

Nel frattempo, mentre scriviamo, il post originale è sparito. 

Rosanna Sabella

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