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Ostia ‘blindata’, i clan malavitosi si spostano a Torvaianica e Fiumicino

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Un’ipotesi inquietante, ma sicuramente plausibile: i clan di Ostia – stretti nella morsa dei controlli delle forze dell’ordine – si spostano nei territorio confinanti, ovvero a Fiumicino e Torvaianica.
A riportare la teoria del “trasloco” il giornalista de il Messaggero Mirko Polisano in un articolo pubblicato ieri nell’edizione cartacea del quotidiano nazionale.
A supporto di questa tesi, peraltro ipotizzata direttamente dalle forze dell’ordine, ci sarebbero diversi episodi avvenuti proprio a Torvaianica e Fiumicino.

“Pattugliamenti e posti di blocco stanno infliggendo un duro colpo soprattutto al traffico di sostanze stupefacenti che da quando è scattato il piano sicurezza voluto dal ministro Minniti è stato notevolmente ridimensionato. I super controlli che da settimane le forze dell’ordine stanno effettuando senza soluzione di continuità a Nuova stanno schiacciando i poteri dei clan del mare di Roma – scrive Polisano – Pattugliamenti e posti di blocco stanno infliggendo un duro colpo soprattutto al traffico di sostanze stupefacenti che da quando è scattato il piano sicurezza voluto dal ministro Minniti è stato notevolmente ridimensionato. I clan sono messi all’angolo e le forze dell’ordine non escludono che tra le strategie dei boss c’è anche quella di spostare i traffici su altre aree dove la pressione mediatica e di intelligence è meno forte. Zone che sono a un palmo di chilometri da Ostia, come Fiumicino o Torvaianica. Per le mafie locali è più facile trasferirsi lungo le sponde del Tirreno, tra i ristoranti di pesce di Fiumicino e la città fantasma di Torvaianica. E a suffragare questa ipotesi formulata dagli inquirenti, come sempre ci sono i fatti. Episodi inquietanti che si sono registrati negli ultimi giorni: il messaggio più inequivocabile è quello arrivato a Fiumicino soltanto pochi giorni fa e rimasto nel massimo riserbo delle forze dell’ordine che indagano sull’episodio”.

Ma ecco a quale episodio si fa riferimento.
“Poco prima di Natale ignoti hanno versato sulla serranda del ristorante più di un litro e mezzo di benzina, per poi dileguarsi nel nulla. A rendersi conto di quello che era successo è stato il personale di sala, allertato dal forte odore di liquido infiammabile. Un gesto che ha tutto il sapore dell’intimidazione e della sfida. Chi ha agito lo ha fatto in un orario non tardo e con l’attività commerciale ancora aperta (le saracinesche erano solo abbassate a metà). Dei caso se ne stanno occupando i carabinieri della stazione di Fiumicino che hanno ascoltato la deposizione del titolare – si legge su Il Messeggero – Lo stesso sindaco di Fiumicino Esterino Montino, preoccupato dall’escalation di criminalità ha telefonato al prefetto di Roma, Paola Basilone, per chiedere la convocazione urgente del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, sulla scorta di quello che si è tenuto a Ostia all’indomani della famosa testata di Roberto Spada al danni di un reporter Rai. ‘Non basta un fiume a fermare la violenza’, ha commentato il sindaco di Fiumicino Esterino Montino”.
E la mafia si allarga non solo al confine nord di Ostia, ma anche verso quello sud.

“A Torvaianica – prosegue Polisano – gli inquirenti stanno indagando sul caso di una tabaccheria con problemi di sovraindebitamento, le cui autorizzazioni sono bloccate dalla burocrazia del Tribunale di Velletri. Ai gestori già si sono rivolti alcuni esponenti del clan di Ostia a cui sono state rivolte offerte economiche per rilevarla. Il litorale da sempre è considerato ‘terra di confino’ volontario. Tra Torvaianica e Ardea le infiltrazioni tra mala locale e clan camorristici sono stati oggetto delle inchieste della Direzione Distrettuale antimafia. Ora che a Ostia gli equilibri sono saltati, i tentacoli della piovra criminale sono pronti a stringersi altrove”.
Uno scenario preoccupante, su cui occorre intervenire al più presto, prima che i clan mafiosi di Ostia riescano a radicarsi su Torvaianica e Fiumicino, con effetti devastanti sull’economia e sulla sicurezza di questi territori.

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