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Stato di agitazione dei dipendenti del Comune di Fiumicino: Sindacati pronti a nuove iniziative

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Comune di Fiumicino

Stato di agitazione dei dipendenti del Comune di Fiumicino: Sindacati pronti a nuove iniziative.

“E’ tornata la compattezza totale dei sindacati presso il Comune di Fiumicino per proclamare lo stato di agitazione e la richiesta di intervento del Prefetto di Roma per espletare il tentativo di
conciliazione”, scrivono le sigle sindacali FP CGIL CISL FP UIL FPL CSA DICCAP RSU rappresentate rispettivamente da Scannella Cosentino Longobardi Lulli Marchetti Ceccarelli.

“Dopo estenuanti trattative iniziate lo scorso anno, con un accordo formale sottoscritto dal Sindaco Montino e le rapprersentanze sindacali mai portato a termine, si era giunti alla previsione per il 2017 di una valorizzazione del personale comunale di Fiumicino attraverso l’istituto delle progressioni economiche orizzontali con una ripartizione del fondo del salario accessorio dello scorso anno pari a cento mila euro. Presso il Comune di Fiumicino il personale è fermo da circa dieci anni nel proprio livello economico senza aver potuto partecipare ad alcuna selezione ed è un ente nel quale, a differenza degli altri enti locali della Città Metropolitana di Roma Capitale, ad oggi non si è proceduto a valorizzare il personale”.

E ancora: “Solo qualche giorno fa l’amministrazione è tornata al tavolo con i sindacati prevedendo una ripartizione pari a sole sessanta mila euro, al di sotto dell’accordo sottoscritto con il Sindaco Montino nel 2017. Proposta ritenuta assolutamente irricevibile dai sindacati”.

“Una situazione di empasse totale, in materia di personale, anche da un punto di vista organizzativo e di benessere organizzativo, che ha portato ieri l’assemblea generale del personale a chiedere alle rappresentanze sindacali l’indizione dello stato di agitazione e la richiesta dell’intervento del Prefetto del tentativo di conciliazione. I sindacati sono comunque pronti ad andare avanti, se non ci saranno risposte, con ulteriori iniziative che potranno portare anche allo sciopero generale e a manifestazioni di piazza”.

 

 

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