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La Ministra Dadone e le ‘consulenze d’oro’, contratti fino a 100mila euro l’uno: il caso finisce alla Corte dei Conti

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Fabiana Dadone, ministro Politiche Giovanili

Le tre consulenze affidate ai collaboratori della ministra alle Politiche giovanili, Fabiana Dadone, dalla Fondazione teatro Carlo Felici di Genova, finiscono alla Corte dei Conti. Lo ha deciso il collegio dei revisori dell’Opera genovese. 

I contratti da 50 a 100mila euro

Dubbi e sospetti sulle assunzioni a tempo di tre collaboratori della ministra uscente Fabiana Dadone. I tre contratti non sarebbero stati prospettati nei documenti che definiscono e pianificano le attività della Fondazione. 

Come raccontato inizialmente da Repubblica, lo scorso maggio sono stati assunti, senza alcun avviso pubblico, Marco Sanzari, consigliere della ministra grillina per le relazioni istituzionali, e i due assistenti Manuela Svampa e Matteo Ventricelli. Il primo avrebbe accettato una proposta di collaborazione come project manager da 100mila euro; per i due assistenti invece un compenso da 50mila euro come project assistant.

200mila euro di contratti e la mancata prospettazione

Si tratta di 200mila euro di contratti, una somma investita dalla Fondazione per l’organizzazione della prossima edizione del concorso internazionale di violino intitolato a Niccolò Paganini. A chiedere chiarimenti sull’affidamento è stato il collegio dei revisori del Carlo Felice, che nell’ultimo verbale ha messo nero su bianco la mancata prospettazione delle tre nuove collaborazioni da parte del consiglio di indirizzo dell’Opera. Insomma, una sorta di assunzione “last minute” di persone vicine all’esponente dei 5Stelle.

I tre assunti lavorano nello stesso ufficio a largo Chigi a Roma per il Ministro. Intanto il caso è approdato in consiglio comunale, grazie alla consigliera del pd Donatella Alfonso. “In consiglio ho presentato un’interpellanza urgente (articolo 54, tecnicamente) per chiedere informazioni sulle consulenze affidate dal Carlo Felice a tre componenti lo staff della ministra uscente Fabiana Dadone per organizzare il prossimo Premio Paganini. Un costo di 200 mila euro non motivato: i revisori dei conti hanno mandato le carte alla Corte dei Conti e altri soggetti. Tutto regolare?”, domanda la consigliera al sindaco e a Marco Bucci, presidente della Fondazione, al quale, nell’interpellenza, chiede quali siano ” le ragioni addotte per la scelta di queste tre figure professionali, a quanto pare non legate né all’ambito musicale né alla città di Genova, e come siano state motivate le indicazioni di spesa”.

Ma l’interpellanza non è stata discussa. “La ripresenterò la prossima settimana”, ha promesso la consigliera, che non si arrende e vuole andare a fondo alla vicenda. Altro punto è quello della trasparenza. I tre sono stati assunti a maggio, ma i contratti sono apparsi online solo a settembre: perché?

Il neosenatore: ‘Non sapevo nulla’

Di questi contratti il neosenatore 5 Stelle Luca Pirondini – membro del consiglio di indirizzo del teatro Carlo Felice – dice di non sapere nulla. Chissà se qualcuno conosce almeno quali siano le competenze dei consulenti assunti, a costi piuttosto elevati, per l’organizzazione del concorso, in un periodo di crisi economica nazionale. 

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