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8 marzo alternativo a Pomezia, per una maggiore consapevolezza delle donne

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8 marzo pomezia

8 Marzo 2015. Festa della Donna. C’è chi festeggia facendo gli auguri e chi regalando mimose, fiore simbolo di questa giornata, ricordo delle conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, nonché sensibilizzazione – che a ben vedere dovrebbe essere costante – contro la violenza e la discriminazione avverso il gentil sesso.
Eppure, non c’erano fiori alla palestra della scuola “Margherita Hack” di Pomezia, ma solo un nutrito gruppo di donne che festeggiavano questa ricorrenza in un modo che io, personalmente, ritengo molto più attinente al tema: una lezione di difesa personale femminile.
Stage organizzato dal Maestro di Judo (4° Dan) Luigi Formisano e dall’Istruttore di Ju Jitsu (2° Dan) Daniele Boldini, della ASD Judo Club di Pomezia, tenutosi nel campo della “Pallavolo Pomezia” che ha gentilmente concesso lo spazio. Più di quaranta donne, da bambine a signore anziane, tutte determinate ad imparare e a trasmettere un singolo messaggio, fulcro di questo stage: IO NON CI STO. Infatti, come più volte ribadito dall’Istruttore Boldini, scopo di quella mattina dedicata alla difesa non era “pretendere che voi usciate da qui, dopo una singola lezione, e siate delle Super Donne. Ma che usciate da qui consapevoli che un atteggiamento mentale diverso può fare la differenza. Che una battaglia la si combatte prima di combattere. Che ogni donna dovrebbe imparare a dire IO NON CI STO. Non ci sto a subire una violenza, non ci sto a subire pressioni psicologiche, non ci sto a farmi mettere in piedi in testa da chi si crede più forte di me. Semplicemente, NON CI STO”.
Parole forti e di grande impatto, che hanno dato inizio ad un allenamento il cui scopo principe era quello di rafforzare le donne presenti non tanto nel corpo, quanto nello spirito, nella consapevolezza di ciò che sono in grado di fare e di affrontare, semplicemente facendo uno scatto mentale in più e decidendo di non subire passivamente.
Durante la mattinata sono state mostrate le basi dell’auto-difesa, quali posizioni di guardia, punti chiave dove colpire l’avversario, primi colpi e piccole tecniche per non essere del tutto impreparate in caso di un aggressione.
Insomma, un evento diverso dal solito per festeggiare questa ricorrenza, ma sicuramente di grande impatto ed utilità, che ha accesso una scintilla di consapevolezza in ogni donna presente, facendole realizzare che anche uno sguardo più determinato, a volte, può fare la differenza.
Altra nota importante a piè di pagina, ma non per questo meno importante, è stata la raccolta fondi per la partecipazione allo stage, una mera somma significativa a testa, da devolvere all’associazione “Piccolo Grande Cuore” dell’Ospedale Umberto I di Roma.
Questo è stato già il terzo stage di difesa femminile, organizzato dal Maestro Luigi Formisano e dall’Istruttore Daniele Boldini, e speriamo che in futuro ce ne siano molti altri, per poter raggiungere il maggior numero di donne e trasmettere loro la forza di credere in sé stesse, non solo in una situazione di vera e propria violenza, ma in ogni aspetto della propria vita.
“Perché non si può essere dei mostri sul tatami (tradizionale pavimentazione giapponese fatta a tasselli, sopra la quale si svolgono le lezioni di arti marziali), e dei codardi nella vita reale”.
Questo per dire che bisogna saper e poter affrontare ogni situazione a testa alta, con la convinzione e la determinazione che portano ad affermare IO NON CI STO!
Giulia Monteduro
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