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ARDEA: VERA TRASPARENZA O SEMPLICE LA BUSSOLA DEI SITI WEB?

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Un cittadino risponde al Sindaco Luca Di Fiori in merito alla trasparenza del Comune di Ardea

Il 31 maggio scorso, presso la sala consiliare Sandro Pertini, si è svolta la prima giornata dedicata alla trasparenza amministrativa, organizzata dal nostro Comune, nell’ambito delle iniziative previste dal D. Lgs. n. 150/2009.

C’ero anch’io quel giorno, signor sindaco; seduto tra i banchi destinati al pubblico che voleva nell’occasione interloquire, ho seguito con attenzione i lavori per la presentazione del nuovo sito web istituzionale.

Fu già in quella occasione che ci presentò il suo collaboratore, il dottor Massimo Cervoni, al quale, poco dopo la sua nomina, aveva affidato il prestigioso incarico di organo monocratico del Nucleo di valutazione per l’espletamento dei compiti di cui al  D. Lgs. n. 150/2009, ossia colui al quale è demandato il compito di valutare la performance dei nostri dirigenti e, nel suo complesso, l’efficienza e la trasparenza amministrativa del nostro Comune.

E fu Cervoni, quel giorno, ad anticipare le sue parole di oggi: “Ardea è un Comune “trasparente”. E’ quanto certifica il ministero della Pubblica amministrazione e semplificazione che ha inserito il Comune in vetta alla classifica dei siti web più trasparenti d’Italia.”

Come potesse un sito web appena nato, perfino ancora in costruzione per molte delle sue parti, essere già insignito di tanta pubblica riconoscenza, ci fu immediatamente chiaro, e fu proprio Cervoni ad aiutarci a capire. Le pagine dedicate alla trasparenza amministrativa erano quasi completamente vuote di contenuti, ma la loro sola presenza nel sito era sufficiente a che il sistema di valutazione ne contrassegnasse la rispondenza qualitativa. Allora che senso ha questa valutazione? Nessuna al momento, ci rispose la dottoressa Inches, ne avrà quando avremo completato l’inserimento dei dati. Tranquillizzati dalla esauriente risposta ci siamo ripromessi di monitorare noi stessi il sito web per seguirne gli sviluppi.

Sviluppi, in questi mesi, caro sindaco, non ce ne sono stati, ma ora lei se ne esce con un’affermazione così eclatante:  Ardea è un Comune “trasparente”. E’ quanto certifica il ministero della Pubblica amministrazione e semplificazione; un’affermazione di grande effetto ma pretestuosa e inesatta.

La Bussola della trasparenza che lei stesso, signor sindaco, ci invita a consultare sul web, altro non è che un programma automatico di valutazione dei siti istituzionali basato sulla verifica della rispondenza ad un certo numero di parametri prestabiliti. Così, ad esempio e per aiutare il lettore senza perderci in complesse descrizioni, quando la bussola ricerca “Informazioni circa la dimensione della qualità dei servizi erogati” e puntualmente ritrova questa pagina nel nostro sito web, ci assegna per quella voce una “faccina verde” e così per altri 41 parametri.

Al nostro sito sono assegnate 42 faccine verdi e questo basta a collocarlo tra i soli 750 comuni italiani che possono fregiarsi dello stesso merito.

La software house a cui è stato dato incarico di ridisegnare il nostro vecchio sito conosce perfettamente questi meccanismi e non ha esitato a prevedere tutte le pagine che la bussola di Magellano va a ricercare, salvo poi che queste siano desolatamente vuote o scevre di informazioni.

Vantarsi ora, signor sindaco, di questo risultato, è un insulto all’intelligenza dei suoi cittadini.

Ben 26 su 42 indicatori nel nostro sito indirizzano a pagine “in allestimento” ossia vuote e questo basta a farci precipitare nella classifica oltre i duemila Comuni più virtuosi del nostro.

Prosegue poi, signor sindaco, nelle sue disamine: Osservando i dati emerge la mancanza di soddisfazione degli abitanti dei Comuni limitrofi; a Pomezia si registra un gradimento di appena il 19,2% con 8 su 42 indicatori soddisfatti, mentre  nel Comune di Aprilia c’è l’approvazione dell’80,95% dei cittadini, con 34 su 42 indicatori soddisfatti. Perché offendere i nostri cugini pometini con queste false affermazioni? Innanzitutto soddisfatti non sono i cittadini ma la bussola di Magellano e poi, come è facile per chiunque verificare, questo metodo valutativo è fuorviante. Confrontiamo il sito web di Pomezia con il nostro – scusi sindaco ma è stato lei a tirarli in ballo – e scopriamo che moltissimi di quei parametri richiesti sono invece presenti ma collocati in aree e pagine non congeniali alla logica della bussola.

Lei elogia la dottoressa Inches, il nostro segretario generale, e ben fa nel ricordarla. Ci associamo a questo riconoscimento per l’ottimo lavoro svolto nel coordinare le attività di ricostruzione, ma ci rammarica il fatto che non le siano state date risorse per completare il lavoro. Quei contenuti auspicati ma mancanti, non vanno dentro da soli. Ma forse a lei signor sindaco bastano le 42 faccette verdi e quella medaglia di cartone di cui può ora fregiarsi.

Ma tornando al “nostro”: vogliamo discutere dei contenuti? Un argomento molto sentito in questi giorni e di cui tanto si è discusso sono le retribuzioni dei nostri amministratori. Dobbiamo notare con piacere che, proprio in questi giorni, sono state inserite copie della dichiarazione dei redditi, mentre fino a poco tempo fa erano riportati dati relativi alla sola retribuzione elargita dal comune e questo ben sappiamo quanto sia limitativo – notoriamente i consiglieri comunali non percepiscono alcuna retribuzione ma solo gettoni di presenza. Tuttavia non basta buttare lì copia di un CUD qualunque per soddisfare quanto la legge prevede. Devono essere pubblicati tutti i redditi, compresi quelli dei parenti fino al secondo grado. La lotta alla corruzione è cosa seria, signor sindaco, e costa a noi cittadini cifre astronomiche che, oltre ad essere sottratte ai servizi, ci umiliano e ci fanno sentire sporchi nel confronto con i gli altri Paesi europei.

Le rammentiamo che dal 20 aprile 2013 è in vigore il decreto legislativo n.33 /2013 per  il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, ben più severo in quanto a requisiti richiesti del precedente, e ci auguriamo che almeno questa volta il nostro Comune si adegui velocemente.

E’ ancora una volta con amarezza che devo concludere questo intervento. Se solo si fosse limitato a segnalare quanto il nostro Comune sia impegnato nel perseguire trasparenza è legalità, avremmo apprezzato. Così come invece ha voluto presentarci la cosa, per l’ennesima volta, ci sentiamo presi in giro.

Mario Savarese

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