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Farmaci “dopanti” ai braccianti: «Così lavorano di più». Choc nell’agro pontino, arrestato medico

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carabinieri NAS che hanno partecipato all'operazione Shield III

L’intento era quello di permettere a circa 220 lavoratori nel settore agrario (di origine indiana) di effettuare gravosi ed illegali turni di lavoro: a fornire il “mezzo” è stato un medico di medicina generale e i collaboratori di cui si avvaleva. Sono state delle lunghe indagini, quelle condotte dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità pontino, iniziate nel mese di aprile 2020 e terminate proprio oggi a fronte di accuse quali illecita prescrizione di farmaci ad azione stupefacente, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, frode processuale, falso e truffa ai danni dello Stato. 

E’ stato proprio nella giornata di martedì 25 maggio, alle prime luci dell’alba, che i Carabinieri Nas di Latina hanno dato esecuzioni nel capoluogo pontino e a Sabaudia, nei confronti di: 

  • un’O.C.C. in carcere, nei confronti di un medico di medicina generale del luogo 
  • Tre misure cautelari interdittive della sospensione dai rispettivi pubblici servizi, per la durata di 1 anno, all’indirizzo del predetto sanitario, di un farmacista e di un avvocato del posto
  •  1 misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Latina a carico di 1 cittadina di nazionalità marocchina.

“No Pain”: medicinali illegali prescritti ai lavoratori 

La complessa indagine (denominata “No Pain”) è stata coordinata dal Procuratore aggiunto dott. Carlo Lasperanza, unitamente al sost. proc. dott.ssa Giorgia Orlando della Procura della Repubblica di Latina. I 4 soggetti, destinatari dei provvedimenti, sono indagati a vario titolo per illecita prescrizione di farmaci ad azione stupefacente, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, frode processuale, falso e truffa ai danni dello Stato. 

Le indagini hanno così permesso di accertare che il predetto medico di medicina generale in convenzione con l’AUSL di Latina:

  • Illecitamente rilasciava – per finalità non terapeutiche – in favore di 222 propri assistiti di nazionalità indiana (per lo più impiegati nel settore agricolo), circa 1.000 prescrizioni mediche (per la gran parte a carico del S.S.N.) per la dispensazione di oltre 1.500 confezioni di un farmaco stupefacente (ricompreso tra quelli di cui alla sezione “D” della tabella I del DPR 309/90 con principio attivo ossicodone), accertando che l’assunzione del medicinale avveniva non per curare patologie degli assistiti ma per poter loro consentire di effettuare dei gravosi turni di lavoro, che la maggior parte svolgeva nel settore agricolo attestando falsamente esenzioni di ticket sanitario causando cosi un danno al S.S.N. quantificato in € 24.128,10; 
  •  prescriveva indebitamente 3.727 ricette del S.S.N. indicando falsamente il codice di esenzione ticket a favore di 891 pazienti provocando un danno al Sistema Sanitario Nazionale per complessivi € 146.052,89;
  • prescriveva farmaci, a carico del SSN, mai consegnati ai pazienti intestatari delle ricette, il cui costo veniva rimborsato alla farmacista indagata e destinataria di misura interdittiva;
  •  in concorso con gli altri indagati di nazionalità extracomunitaria, formava falsi certificati medici finalizzati all’illecita regolarizzazione di cittadini extracomunitari, attestando falsamente la loro presenza sul territorio nazionale in epoca antecedente all’8.3.2020 1;
  • redigeva, in concorso con un avvocato del foro di Latina – anch’egli indagato e destinatario di misura interdittiva – un certificato medico in favore di un 51enne del luogo già colpito da “ordine di esecuzione per la carcerazione e decreto di sospensione del medesimo”, attestante false patologie psichiatriche da utilizzare per ottenere una misura alternativa alla detenzione.
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