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Latina, chieste condanne per la variante Piave e retata del Nas

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Latina città e provincia sono state sconvolte da due pesanti notizie. La prima riguarda la variante illecita di un palazzo a Borgo Piave che ha coinvolto la politica locale, mentre la seconda è una grande retata del Nas in ristoranti non in regola.

LA VARIANTE A BORGO PIAVE

14 mesi di reclusione per il politico e costruttore Vincenzo Malvaso e 10 mesi e 20 giorni per l’ex assessore all’urbanistica Giuseppe Di Rubbio (entrambi di Forza Italia ed accusati di abuso d’ufficio per la variante). Queste le condanne più lunghe richieste dal pubblico ministero Gregorio Capasso in merito a quel palazzo realizzato a pochi metri dalla grande rotatoria di Borgo Piave e ancora sequestrato, costruito con ampliamento comunale delle planimetrie a favore di Di Rubbio, proprietario del lotto.

I due hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato.

Oltre a loro sono imputati: il tecnico comunale Marco Paccosi, il dirigente comunale Ventura Monti, il tecnico comunale Fabio De Marchi e il progettista e direttore dei lavori Antonio Petti. Sono accusati di falso, abuso d’ufficio e violazioni delle norme urbanistiche per la variante al piano in zona Piave, poi annullata dal commissario prefettizio Giacomo Barbato.

Il 17 luglio ci sarà la sentenza.

LA RETATA DEL NAS

Tra Latina, Circeo e Terracina, invece, il Nas, Nucleo Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri, ha svolto una serie di controlli in fast food e ristoranti sequestrando 50 kg di pesce marinato che non seguiva i regolamenti igienico-sanitari, facendo multe per 5mila euro e chiudendo una pizzeria in provincia (c’erano carenze igieniche e mancavano le autorizzazioni sanitarie).

 

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