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Il passato del killer di Marsiglia che viveva ad Aprilia: droga e furti tra la provincia e Latina. Fermato intanto il fratello in Tunisia

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Emergono nuovi dettagli sulla vita di Ahmed Hanachi, il 30enne attentatore che ha vissuto ad Aprilia per un lungo periodo (almeno due anni stando a quanto ricostruito), responsabile della morte di due donne alla stazione di Marsiglia domenica 1 ottobre. 

Aprilia quindi come punto di riferimento per alcuni dei terroristi dell’Isis? Questa inquietante ipotesi che si è fatta largo dopo la scoperta che anche l’uomo di orgine tunisina che domenica ha ucciso due donne alla stazione di Marsiglia aveva vissuto a lungo ad Aprilia insieme alla moglie. Così come Anis Amri, anche lui tunisino, autore della strage del mercatino di Natale a Berlino e poi ucciso a Milano. Ma dal briefing in Prefettura a Latina, dove si è riunito ieri il Comitato per l’ordine e la sicurezza, l’ipotesi di un’Aprilia come base di reclutamento di elementi radicalizzati è stata smentita con forza. Resta comunque massima l’attenzione delle forze dell’ordine.

LA VITA DI AHMED HANACHI TRA APRILIA E LATINA: FURTI E DROGA NEL SUO PASSATO

 

Durante la sua permanenza ad Aprilia il tunisino Ahmed Hanachi si era reso protagonista di diversi furti, in particolare messi in atto a Latina. Nel 2012 venne sorpreso almeno tre volte dalla Polizia mentre era intento a sfondare vetrine di negozi; l’Hanachi, riporta ora LatinaOggi, non spiccava per “specializzazione” nell’attività criminale, ma preferiva piccoli colpi e talvolta si accontentava di fare razzia di merci. Era comunque diventato, in quegli anni, il terrore di molti piccoli-medi commercianti considerando il suo modus operandi, ovvero quello di fare a pezzi le vetrate dei negozi con gli oggetti da scasso più disparati. Nel suo passato, infine, prima di diventare il tristemente noto attentatore, anche la droga: Hanachi faceva infatti ampio uso di sostanze stupefacenti, a completare un quadro già di per sé molto inquietante. 

L’ATTENTATO IN FRANCIA: ARRESTATO IL FRATELLO  DI AHMED HANACHI

Ahmed Hanachi, trent’anni, era stato fermato dalla polizia francese soltanto il giorno prima, a Lione, con l’accusa di taccheggio e di aver partecipato ad alcune rapine, ma era stato immediatamente rilasciato per mancanza di prove. Domenica scorsa, 1 ottobre, ha ucciso le due donne al grido, ormai consueto, di “Allah u akbar”. L’uomo è stato ucciso dalla polizia francese, che ha riferito che il tunisino portava indosso un altro coltello. Da ricerche eseguite dagli investigatori, si è scoperto che l’uomo usava utilizzare nomi falsi: ben 7 le identità associate a lui, una per ogni volta che era stato arrestato sempre per reati minori, mai per terrorismo. Da quanto ricostruito dalla polizia francese, Ahmed Hanachi si era sposato nel 2008 con una donna italiana e si era trasferito ad Aprilia nel 2009, dove è stato fino al 2017. Proprio ad Aprilia aveva ricevuto un permesso di soggiorno per l’Italia, poi scaduto lo scorso gennaio e mai rinnovato. La sua strada si “incrocia” quindi con quella di Anis Amri, l’attentatore di Berlino, che aveva vissuto a Campoverde per un breve periodo, nel 2015. E’ notizia di oggi inoltre l’avvenuto arresto del fratello di Ahmed Hanachi, con il quale l’attentatore avrebbe intrattenuto costanti rapporti, che sarebbe avvenuto in Tunisia: l’uomo sarebbe stato fermato per intralcio alla giustizia e per aver ostacolato le indagini.

 

 

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