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DECRETO BRUNETTA: NEL LAZIO E’ LEGGE

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Il Consiglio Regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, ha approvato oggi, con 38 voti favorevoli e 18 contrari, la proposta di legge dell’assessore regionale alle Risorse umane Fabio Armeni, concernente “Norme in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle amministrazioni regionali”. Il testo recepisce le norme contenute nel decreto legislativo n. 150 del 2009, cosiddetto ‘Decreto Brunetta’, e interessa tutti i dipendenti della Giunta, del Consiglio e degli Enti pubblici dipendenti dalla Regione, inclusi quelli del comparto della Sanità. Il provvedimento, inoltre, definisce il quadro generale entro il quale dovranno inserirsi le normative regolamentari delle singole amministrazioni regionali, da emanare entro il 31 dicembre 2011. L’esame della proposta di legge era iniziato lo scorso 2 febbraio e proseguito nelle sedute del 15 e 16 febbraio.\n”Questa riforma – ha dichiarato la presidente Renata Polverini subito dopo l’approvazione – sarà ben accolta da tutti i lavoratori perché andrà a premiare i meritevoli e riguarda tutti i dipendenti regionali, non solo Giunta e Consiglio. Abbiamo dialogato con le forze sindacali e tutte, tranne una, hanno contribuito al miglioramento del testo, come dimostrano alcuni emendamenti concordati con loro e presentati dalla Giunta. Nella Sanità – ha concluso Polverini – abbiamo già ottenuto importanti risultati con lo sblocco parziale del turn over e con la firma di un protocollo con le organizzazioni sindacali per stabilizzare una buona percentuale del personale precario”.\nIl presidente della Commissione Risorse umane, Stefano Galetto (Pdl), è intervenuto a favore della legge, sostenendo che “dovrebbe avere come sottotitolo ‘la valorizzazione del personale della Regione Lazio’, la ragione profonda che anima chi ha portato avanti questo provvedimento. Abbiamo valorizzato il concetto di meritocrazia come criterio base per l’attribuzione di incentivi e premi, che non potranno più essere assegnati a pioggia e in maniera indiscriminata”. Sono intervenuti per esprimere voto favorevole anche Pino Palmieri (Lista Polverini) e Antonio Paris (Gruppo misto).\nIl vicepresidente di minoranza della commissione Risorse umane, Giuseppe Parroncini (Pd), nel dichiarare il voto contrario del proprio gruppo, ha definito il provvedimento “inopportuno”, perché, ha spiegato, “non tiene conto dell’invito a frenare sull’applicazione del decreto Brunetta pervenuto dalla conferenza Stato-Regioni. Noi, invece, siamo la prima e unica Regione d’Italia a recepirla, nonostante ci sia il blocco dei contratti, con un danno economico stimato intorno ai 3000 euro per ogni dipendente in 4 anni. Una legge inapplicabile perché non ci sono risorse e perché il Governo ha fatto tagli indiscriminati agli enti locali. I problemi della pubblica amministrazione – ha concluso Parroncini – sono altri e riguardano la mancata stabilizzazione dei precari e il blocco del turn over, soprattutto nella Sanità”. Sono intervenuti per esprimere voto contrario anche Fabio Nobile (Federazione della sinistra), che ha parlato di “legge ideologica e di propaganda”, Claudio Bucci (Idv), Luigi Nieri (Sel), Rocco Berardo (Lista Bonino-Pannella) e Mario Mei (Api).\nPrima del voto finale sulla legge, è stato votato all’unanimità un ordine del giorno proposto dai consiglieri Isabella Rauti (Pdl) e Claudio Mancini (Pd) che impegna Giunta e Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ad adoperarsi per la realizzazione di un asilo nido presso la sede della Pisana, realizzato con il concorso dell’amministrazione comunale e del XV Municipio e utilizzabile sia dai dipendenti regionali che dai residenti nel territorio limitrofo.\nAl temine della seduta, il presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, ha dichiarato: “Il dibattito che l’Aula ha portato avanti in questi giorni e che ha determinato l’approvazione della legge sulla ottimizzazione, efficienza e trasparenza del lavoro pubblico delle amministrazioni regionali è il prodotto di un confronto serrato, ma qualificante, che ha visto impegnati maggioranza ed opposizione. Il provvedimento rappresenta un primo importante traguardo e l’inizio di un percorso che vuole rendere merito al lavoro di migliaia di dipendenti regionali che svolgono un servizio indispensabile per la cittadinanza. Si tratta di una legge che coinvolgerà tutti gli Enti, a partire da Consiglio e Giunta, in un’ottica di modernizzazione e semplificazione. Sono convinto che la concretezza di alcuni elementi come la valorizzazione del merito quale criterio principale nella valutazione dei dipendenti, la trasparenza amministrativa e la razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro, così come l’attivazione di un sistema di controllo interno che punti su qualità ed efficienza dell’azione amministrativa, non farà che rendere più forte l’amministrazione e rispondere alle aspettative del personale. Inoltre, questa è una legge che interpreta perfettamente quanto chiedono i cittadini del Lazio”.

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