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Nettuno, odissea per fare il tampone molecolare per i malati Covid: ‘vittima’ anche il consigliere Biccari

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Antonio Biccari - consigliere comunale Nettuno

Quel tampone qua spostalo là“. Se non ci fosse da disperarsi ci sarebbe quasi da ridere, parafrasando la nota canzone di Francesco Salvi “C’è da spostare una macchina” del 1988. Ma qui non si gioca con le macchine o con le parole, ma con le persone, oltretutto malate o appena uscite da un percorso di malattia sicuramente sfiancante come il Covid. E le nuove norme che regolamentano la prenotazione dei tamponi hanno creato una tale confusione che i pazienti sono andati in tilt e con loro – spesso – anche chi li deve eseguire. Da pochissime ore, infatti, la Regione Lazio ha cambiato i centri in cui si possono effettuare i tamponi molecolari. Ma la cosa assurda è che non ha avvisato chi aveva appuntamento nei laboratori che ora non possono più eseguire l’esame.

E’ capitato proprio oggi a un consigliere comunale di Nettuno, Antonio Biccari, e a raccontare la sua storia è il consigliere regionale Adriano Palozzi.

L’odissea del consigliere comunale di Nettuno Biccari

 “Inefficienze amministrative, diritto alla salute non tutelato, disagi per il paziente e carente gestione dell’emergenza pandemica. Quella che vi raccontiamo è la storia del consigliere comunale di Nettuno, Antonio Biccari, dal 16 dicembre scorso in quarantena dopo essere risultato positivo al Covid-19 in seguito ad un tampone rapido. La settimana successiva, precisamente il 20 dicembre, il ragazzo si sottopone a un molecolare presso la Villa Albani ad Anzio, risultando ancora una volta positivo, con la Asl di competenza, la Rm6, che la vigilia di Natale quindi lo contatta, comunicandogli di dover ripetere il test nello stesso presidio il 30 dicembre. Ed è proprio oggi che per il consigliere comunale inizia in una vera e propria odissea con il servizio sanitario”.

Tamponi molecolari solo su prenotazione online

“Forte dell’impegnativa del medico – prosegue Palozzi – Biccari si reca stamane a Villa Albani e, dopo due ore di attesa in fila, gli viene riferito che le procedure sarebbero cambiate e che, per effettuare un tampone molecolare, sarebbe stata necessaria la prenotazione on line. Una realtà di cui il ragazzo non è stato minimamente informato”

Da un presidio all’altro: i pasticci della Asl Rm6

“Dopo le sue rimostranze – spiega il consigliere regionale – a Biccari viene consigliato quindi di andare al drive in di Valmontone Outlet, dove viene gentilmente rimbalzato perché senza prenotazione. A quel punto, nello sconforto più totale e dopo una mattinata di tempo perso da una struttura sanitaria all’altra, il consigliere chiama l’Asl di competenza, che gli conferma che il tampone può effettuarlo solo su prenotazione e solo all’interno del bacino territoriale della Rm6. Questo il racconto di ordinaria follia di un malato Covid, che vorrebbe solamente vedere garantito il proprio diritto alla salute ma che, a causa dell’incompetenza e della poca trasparenza di Asl e Regione Lazio, è costretto a vivere notevoli disagi e grandi criticità. Un esempio certamente poco virtuoso di come la sanità del presidente Zingaretti sia lontana anni luce dalle reali istanze dei cittadini. Su questa delicata e preoccupante vicenda presenterò una interrogazione urgente: dall’assessore D’Amato e dal governatore del Lazio servono risposte immediate e concrete”.

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