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Regione Lazio, aumenta l’Irpef: non rispettato l’accordo coi sindacati

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armando valiani

Il Segretario Regionale UGL Lazio Armando Valiani, firma l’atto d’accusa nei confronti della Giunta uscente che ha mantenuto l’aliquota dell’1,73%, (1,23, aliquota base, più 0,50 aliquota sanità), per il primo scaglione di reddito sino a 15 mila euro applicando, per tutti gli altri, 15-28 mila, 28-50 mila, oltre 50 mila, una maggiorazione dell’1,60, arrivando così al 3,33%, che è il massimo consentito dalla normativa nazionale.

L’UGL attacca la Regione Lazio: “Non rispettato l’accordo coi sindacati”

La Regione Lazio non si attiene ai protocolli firmati con le organizzazioni sindacali per abbattere l’Irpef e, nel silenzio più totale, aumenta l’imposta. Continuiamo ad essere la Regione più tartassata d’Italia – sottolinea Valiani – con aliquote alte che mettono in difficoltà le famiglie. Nel Lazio, dunque, alcune fasce di reddito andranno a pagare di Irpef circa 400 euro in più. Quello che sconcerta è che la Pisana ha preso questo provvedimento in barba ai sindacati, rendendo praticamente inutile tutto il lavoro fatto per arrivare alla firma del protocollo d’intesa soltanto qualche mese fa”.

Prosegue Armando Valiani: “Sconcerta, allo stesso modo, il fatto che l’aumento dell’addizionale sia stato deciso in un momento in cui tutti i beni ed i servizi vedono schizzare i propri prezzi alle stesse a causa della crisi energetica, della guerra, della pandemia. Davvero una mossa incomprensibile quella della Giunta che, evidentemente, vuole salutare i laziali lasciando loro un “regalino” indesiderato, mentre, con un colpo di coda, si affretta ad assegnare ai propri “amici”, tutte le poltrone che può prima di andare via. Non ci aspettavamo di certo un epilogo così brutto della legislatura.

Per la Giunta della Regione Lazio, guidata da Nicola Zingaretti, una fine della legislatura amara e una mossa politica che sicuramente darà adito a forti polemica nel territorio della politica romana, laziale e regionale. Infatti, si conclude una guida regionale che non ha ascoltato i sindacati e le classi legate alle associazioni di settore. 

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