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5 modi per rendere una città green

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Uno dei principali obiettivi dell’agenda della sostenibilità dell’ONU è quello di riuscire a rendere le città sostenibili. Da tutto ciò dipende il futuro del nostro pianeta.
Secondo le attuali previsioni, il 60% circa dell’umanità vivrà in aree urbane entro il 2030 e le città del futuro prossimo dovranno quindi diventare dei centri consapevoli di produzione economica e di evoluzione sociale.

Proprio per questo importante motivo dobbiamo cominciare a pensare, fin da ora, alle idee e alle modalità che ci permetteranno di realizzare tale obiettivo.

Qui di seguito elenchiamo 5 modi che possono rendere green una città:

  1. Ottimizzare la pianificazione rigenerativa
  2. Incentivare l’uso di acqua pubblica
  3. Promuovere la mobilità sostenibile
  4. Coinvolgere maggiormente i cittadini
  5. Integrare le nuove tecnologie

1. Ottimizzare la pianificazione urbana

Non è raro oggigiorno trovare edifici vuoti o incompiuti all’interno di molte aree urbane. Da qui nasce l’urgenza di ottimizzarne la pianificazione indirizzandosi verso l’urbanistica di tipo rigenerativo. Si potranno così sfruttare le strutture già presenti, recuperando quartieri ed edifici in abbandono. In questo modo si evita il consumo di ulteriore suolo e si rende maggiormente sostenibile l’area urbana.

2. Incentivare l’uso di acqua pubblica

L’acqua pubblica è una risorsa. I sistemi pubblici non solo garantiscono acqua di qualità accessibile a tutti i cittadini, ma grazie al flusso continuo aiutano a mantenere le tubature in ordine e pulite. La pressione all’interno delle tubature stesse consente infatti di evitare che l’acqua stagni e che si vengano a creare la condizioni per la nascita di muffe.

Inoltre l’acqua pubblica ha un costo ambientale inferiore rispetto all’acqua commercializzata: acquistare acqua in bottiglia significa alimentare quella catena che mette in circolazione tonnellate di plastica ogni giorno, danneggia l’ecosistema marino e alimenta le emissioni di anidride carbonica. Al contrario, l’acqua pubblica è alla portata di tutti, ogni giorno e gratuitamente: il cittadino responsabile può decidere di utilizzare contenitori refill o borracce, così da ridurre l’impatto ambientale.

Diversi punti idrici sono ormai elementi identitari dell’area in cui si trovano. Nella Capitale ci sono i cosiddetti “Nasoni”, fontanelle iconiche disseminate su tutto il territorio urbano. A partire dalla fine dell’Ottocento la storia delle fontanelle di Roma si è intrecciata con quella della città, facendo sì che i Nasoni divenissero a tutti gli effetti un simbolo della città capitolina. Ma i Nasoni non sono l’unico esempio nazionale di fontanelle iconiche. A Milano si trovano più di 400 Vedovelle: le fontanelle comunali, chiamate così perché il flusso incessante che ne sgorga sembra il pianto di una vedova. Torino, invece, è tappezzata di Toret: le fontanelle pubbliche a forma di testa di toro, tra i simboli più amati della città. 

3. Promuovere la mobilità sostenibile

I mezzi di trasporto privati e il loro utilizzo frequente hanno un impatto negativo sull’ambiente. Non a caso sono stati individuati come una delle principali cause del riscaldamento globale.
Diventa quindi necessario ripensare il sistema della mobilità cittadina.
Vanno infatti incentivati il trasporto pubblico e quello privato sostenibile, come il car sharing, le piste ciclabili e le aree pedonali.

4. Coinvolgere maggiormente i cittadini

Tutti i cittadini rivestono un ruolo fondamentale nel percorso verso il raggiungimento della sostenibilità urbana.
Molte abitudini quotidiane devono cambiare: per questo motivo le istituzioni dovrebbero sensibilizzare al riciclo dei rifiuti e al risparmio energetico, e creare le basi per una coscienza ecologica.

5. Integrare le nuove tecnologie

Sempre più città hanno fatto questa scelta, diventando quindi più smart. Cosa vuol dire tutto ciò? Una città “intelligente” è un centro abitato che ha deciso d’integrare, all’interno della sua superficie amministrativa, le più recenti innovazioni in ambito informatico e tecnologico. Un esempio su tutti: il Wi-Fi pubblico incrementa il telelavoro e, allo stesso tempo, contribuisce a ridurre la mobilità privata e i consumi energetici.

 
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