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Cancellazione protesti entro l’anno

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Il protesto è una pratica che identifica un soggetto che è dichiarato come cattivo pagatore, ma attenzione che, in base alle nuove forme di recupero crediti, come anche i nuovi regolamenti, tutti possiamo finire in questa lista. Perfino quando si parla di una multa di un parcheggio non pagata.

In questo 2022 tante persone si sono ritrovate a non avere la rottamazione cartelle, che è stata bloccata, dal 2010 con una nuova legge retroattiva. Non se ne parla abbastanza perché proprio lo Stato e i telegiornali non informano su questa nuova condizione. Solo che ogni famiglia, che può avere qualche rata non pagata oppure qualche multa dimenticata, si sta ritrovando ad avere continuamente delle lettere di sollecito di pagamento.

Ovviamente c’è perfino una nuova classificazione di pignoramenti e protesti che si diversificano e in cui si deve essere aggiornati perché tale classificazione è nata proprio lo scorso anno, dunque è molto fresca.

Il protesto ci porta ad avere un pignoramento dei beni che si posseggono, come un congelamento del conto corrente bancario, dell’auto oppure di altre proprietà. Tale procedura espropria questi beni per riuscire a saldare il debito.

Tra le conseguenze peggiori ritroviamo poi quella di essere segnalati come cattivi pagatori nel CRIF e nel CAI. I suddetti programmi sono quelli che sono consultati ad ogni richiesta di prestito o similari.

Procedura di segnalazione e problemi connessi

Come funziona la procedura per il protesto? Qui dobbiamo fare una precisazione perché stiamo avendo tante notizie di comportamenti illegali da parte degli enti creditori. Quest’ultimi si rivolgono o passano la loro pratica a delle agenzie di recupero crediti, essi cosa fanno, senza rispettare la procedura, bloccano i conti o inviano i pignoramenti e fanno la segnalazione per il protesto.

I cittadini hanno i loro diritti. Per eseguire un protesto e un pignoramento si devono inviare, 60 giorni prima delle sollecitazioni di pagamento e poi è importante che ci sia una segnalazione o invio di avviso che tra 15 giorni si procede al pignoramento per protesto.

In caso prima congelano i beni e poi vi inviano tali documentazioni essi sono denunciabili e si richiede un risarcimento danni. Infatti gli avvocati specializzati nei protesti, proprio in questi mesi hanno lavorato per queste procedure illegali dove il cliente ha avuto la revoca e un risarcimento danni.

Ovviamente dovete rivolgervi ad un avvocato che potrà eseguire i controlli e quindi valutare la procedura attuata dall’ente. Non occorre fare cause, basta che si invii il tutto ad un giudice di pace.

Come fare la richiesta di revoca?

La richiesta di revoca è una procedura difficile. L’utente, se è dalla parte del giusto, come ad esempio non ha avuto alcun sollecito, ma è vittima del protesto, può contattare l’agenzia di crediti o l’ente creditore per far valere i suoi diritti. Solo che poi si deve attendere dai 60 ai 90 giorni per riavere il denaro e non c’è la Cancellazione protesti entro l’anno.

Invece rivolgendovi ad un avvocato si ha una velocizzazione della procedura anche perché c’è la minaccia della richiesta di risarcimento e della denuncia da parte vostra.

 
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