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Lavoro in Smart Working: le figure più adatte al lavoro agile

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La pandemia ha stravolto abitudini sociali ed economiche a livello mondiale: ogni di fronte all’infezione da SARS CoV-2 ogni paese ha dovuto revisionare le proprie normative e riscrivere le proprie norme in nome della prevenzione socio-sanitaria: tra i mutamenti più importanti rientra anche quello della sfera lavorativa, con la necessità condivisa del lavoro agile come modalità prima in ambito professionale.

La nuova società digitale: lo smart working in Italia

Dallo scoppio della pandemia globale dovuta all’infezione virale Covid-19 molte regole ed abitudini quotidiane dei cittadini sono cambiate e la vita di tutti è mutata a un punto tale da ristabilire una nuova concezione condivisa di “normalità”. Il profondo mutamento della comunità si è specchiato anche nel mondo del lavoro, che si è dovuto adattare alle nuove esigenze del mercato digitalizzato. Lo spostamento verso il digitale durante il confinamento nazionale ha infatti innescato nuove richieste da parte di privati e aziende, dato l’obbligo di svolgere l’attività lavorativa da remoto per diverse figure professionali.

In generale, tale novità ha apportato sia vantaggi che svantaggi. Di positivo si può affermare con certezza la netta crescita delle attività di compravendita online accanto alla sensibile riduzione dell’inquinamento grazie ad automobili e mezzi fermi in garage o depositi pubblici. D’altra parte, il periodo del lockdown ha aumentato le ore da trascorrere in casa: passare le giornate all’interno delle proprie mura domestiche non è stato facile per il 63% della popolazione. I più fortunati sono quelli che hanno esperito i benefici del lavoro a distanza, modalità che si è rivelata proficua anche per la nuova concezione di equilibrio tra lavoro e vita privata. Il lavoro agile ha rappresentato una novità propositiva a tal punto che oggi stenta a indietreggiare.

Le nuove figure professionali del digitale

Lo smart working ha continuato ad essere utilizzato anche dopo la fine dei periodi di confinamento nazionale e ancora oggi rappresenta un’opportunità per molte aziende e privati. Infatti, stando alle stime ufficiali, circa il 40 % delle imprese continua a utilizzarlo. Secondo quanto riporta la ricerca Linkedin Future of Work 2021, metà degli italiani è soddisfatta della modalità di lavoro a distanza si dichiara propensa a continuare a svolgere l’attività attraverso la scelta del modello ibrido.

In un mercato sempre più digitalizzato, le figure che più si adattano a questa modalità di lavoro sono quelle legate alle professioni in ambito IT (Information Technology), in italiano Tecnologia dell’Informazione. Tra le più ricercate spiccano le seguenti:

  • Web developer;
  • Esperto in cyber secutiry;
  • Sviluppatore di software;
  • Tecnico help desk;
  • Amministratore database.

Per riuscire a ricoprire questi ruoli è importante specializzarsi seguendo lezioni didattiche su piattaforme specifiche, come ad esempio i corsi offerti da EPICODE, sito dedicato alla formazione specializzata nelle figure professionali IT. Ogni percorso prepara il discente all’acquisizione di tecnologie, sistemi di archiviazione e competenze necessarie per manipolare, elaborare e programmare dati e linguaggi informatici.

L’importanza del settore IT nella digitalizzazione

L’aumento della spesa su prodotti come tastiere e mouse per pc, scrivanie, cartucce per la stampante, stampanti e monitor, dimostra la nuova attitudine dei lavoratori che, obbligati a restare a casa, si sono adattati senza particolari difficoltà al nuovo stile di vita, rendendo le proprie abitazioni il più funzionali possibili alla modalità da remoto: l’IT è oggi indispensabile per privati e aziende in un contesto sociale sempre più dinamico e digitale.

 
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