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Perché le casse d’acqua si trovano quasi sempre alla fine del supermercato? Risponde l’esperto

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Acqua al supermercato

Perché le casse d’acqua si trovano in fondo al supermercato: ecco le logiche dietro questa particolare scelta negli store.

Uomo compra l'acqua al supermercato
Uomo compra l’acqua al supermercato (credits Aquamea) – Ilcorrieredellacitta.com

Quando andiamo a fare la spesa, una cosa è sempre facile da trova al supermercato: le casse dell’acqua. Mentre ci perdiamo tra gli scaffali per cercare qualsiasi prodotto, di natura alimentare e non, sulle bottiglie dell’acqua andiamo sempre molto veloci e sicuri: in fondo al negozio. Una posizione che, da grande superstore al piccolo negozietto, sembra non cambiare assolutamente mai. Ecco la motivazione tecnica di questa vicenda. 

Le casse dell’acqua in fondo al supermercato: perché

Dietro al posizionamento delle bottiglie dell’acqua in fondo al supermercato, c’è una precisa scelta commerciale. Le casse dell’acqua, con la loro prestanza e la loro forma ingombrante, infatti vengono tenute alla fine di un percorso dentro al market per un motivo: invogliare le persone a comprare di più. Con un carrello pieno, infatti, i clienti dell’attività potrebbero essere tentati dal non fare una spesa eccessiva all’interno dell’attività commerciali. Ovvero soldi che, poi, non entrano all’attività imprenditoriale. 

Le logiche del supermercato 

Il supermercato, per come concepito anche con la cultura occidentale, è un lungo percorso dove fare compere. Dove il consumatore, alla guida del proprio spazioso carrello, tra uno scaffale e l’altro lo riempie con le necessità (latte, pasta, verdura, assorbenti igienici, etc), ma si fa anche tentare da qualche peccato di gola: un barattolo di nutella, i particolari biscotti della mattina, la pizza dell’area forno o una bottiglia di Coca-Cola.

Il supermercato funziona con questa logica di marketing: più è vuoto il carrello, più c’è possibilità che il cliente compri e si lasci tentare da qualche offerta giornaliera sui prodotti. Ecco perché, in questo caso, il prodotto ingombrante ha quel minimo di visibilità garantita, proprio per non dare al carello quell’aspetto di “sazietà” negli spazi.

Cliente al supermercato con la cassa d'acqua
Cliente compra l’acqua al supermercato (credits Canva) – Ilcorrieredellacitta.com

La psicologia del mercato nelle dinamiche del supermercato

Come il gioco d’azzardo o le logiche che regolano una slot machine, anche il supermercato punta a far spendere il proprio cliente. Nel lungo “serpente” che lo compone, l’attività t’invita a comprare cose più concrete ma anche prodotti più banali e di cui ne faresti regolarmente a meno (le pizzette calde di un forno per una tentazione di gola). Per lasciare la spesa più libera, l’acqua, al pari dei rotoloni di carta igienica o della Scottex, sono l’ultimo tassello da incrociare all’interno del percorso nel supermercato. Quel letterale “puntino” che ci porta alla sazietà del carrello, occupando definitivamente gli spazi a disposizione e portandoci alla casa per un conto da centinaia di euro. 

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