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Tabacco riscaldato o combustione: tutto quello che c’è da sapere

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I dispositivi a tabacco riscaldato rappresentano una delle principali novità del mercato dei prodotti per fumatori adulti. Rispetto alla sigaretta elettronica, in commercio fin dai primi anni Duemila, i THP (Tobacco Heating Product) sono in circolazione solo da pochi anni; ciò nonostante, hanno fatto registrare un cospicuo incremento delle vendite, guadagnando in breve tempo una piccola, ma significativa, quota di mercato.

 

In base ai dati pubblicati lo scorso anno dall’Istituto Superiore di Sanità, le vendite di dispositivi a tabacco riscaldato hanno fatto registrare, dalla comparsa sul mercato nel 2017, un incremento del 1089%. In aggiunta, si legge nel comunicato stampa, “a maggio 2021 il 7% della popolazione usa regolarmente o occasionalmente la sigaretta a tabacco riscaldato (HTP)”. Tale percentuale, osserva l’ISS nella nota pubblicata sul proprio sito ufficiale a maggio dell’anno scorso, “è significativamente aumentata durante la pandemia, infatti il consumo è passato dal 4,1 % di gennaio 2020, a 4,4 % di aprile 2020 sino al 7% di novembre 2020 per rimanere stabile al 7% a maggio 2021”.

 

Al netto di un notevole “effetto pandemia”, la crescente diffusione dei riscaldatori di tabacco testimonia come presso la comunità dei fumatori adulti tali dispositivi siano considerati sempre più come una valida alternativa al tabacco da combustione. In questo articolo, vediamo quali sono le principali differenze che contraddistinguono i due prodotti.

Tabacco da combustione: com’è fatta una sigaretta tradizionale

È noto come l’abitudine al consumo di tabacco da bruciare, nota anche come tabagismo, possa provocare – specie nelle forme più compulsive – danni rilevanti alla salute. Ciò è dovuto, principalmente, alle sostanze nocive e cancerogene rilasciate dalla combustione del tabacco.

 

Tra queste, come dimostrato da svariati studi di settore, vi sono il monossido di carbonio (un gas tossico), il catrame (responsabile dell’ingiallimento dei denti), l’acetone (che irrita gli occhi e le vie respiratorie), l’acreolina (che provoca irritazione alle vie nasali) e il benzene.

THC: come funzionano

Com’è facile intuire già dal nome, i dispositivi a tabacco riscaldato sfruttano un principio diverso rispetto a quello che contraddistingue le sigarette tradizionali. 

 

I THP, infatti, sono dotati di una camera di riscaldamento, all’interno della quale va alloggiata una stick di ricarica (formata da una miscela di tabacco). Una volta attivato il dispositivo, un sistema di riscaldamento produce una temperatura sufficiente a generare un vapore di tabacco – contenente anche nicotina – che replica in maniera piuttosto fedele l’esperienza offerta dalle sigarette tradizionali. Al contempo, all’interno della camera di riscaldamento il tabacco raggiunge una temperatura non superiore ai 300°, ben lontana da quella che servirebbe per innescare il processo di combustione (800° – 900°). Pertanto, un THP non brucia il tabacco e non produce molte delle sostanze che invece vengono sprigionate dall’abbruciamento delle sigarette tradizionali.

 

Al di là di questa caratteristica in comune, i riscaldatori di tabacco si differenziano gli uni dagli altri per la tecnologia di riscaldamento utilizzata. I dispositivi a tabacco riscaldato di gloTM, ad esempio, adoperano una particolare tecnologia brevettata, denominata Induction Heating Technology. Si tratta di un sistema ad induzione, che sfrutta il calore prodotto da una bobina avvolta attorno all’alloggiamento dello stick di ricarica per riscaldare il tabacco in maniera costante e uniforme, raggiungendo una temperatura compresa tra i 250° e i 270°, a seconda della modalità di funzionamento scelta dall’utilizzatore.

 

Sul mercato, però, esistono anche dispositivi dotati di altri sistemi di riscaldamento; alcuni modelli, ad esempio, adottano una tecnologia di tipo resistivo (il tabacco viene portato a temperatura grazie ad una resistenza). A questi, si aggiungono i dispositivi ‘carbon heated’, che utilizzano un elemento in carbone per riscaldare la miscela di tabacco in maniera diretta o indiretta. In genere, i THP sono equipaggiati anche con software per il controllo progressivo e la regolazione della temperatura, per prevenire la combustione e ottenere un riscaldamento omogeneo del tabacco.

 

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