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Nettuno: giovani, donne e Costituzione. Diritti solo sulla carta?

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Cultura, rispetto, uguaglianza. Questi i temi di cui si è parlato all’incontro “Costituzione: Signora d’Italia. Giovani, Diritto e futuro”, che si è svolto l’8 marzo nell’aula consiliare, al termine del quale abbiamo incontrato il Presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Università Civica Andrea Sacchi di Nettuno e la Direttrice Chiara Di Fede.

Università Civica, realtà non esclusivamente adulta a quanto pare.

Assolutamente no – dichiara Roberto Fantozzi – È una realtà che nasce in passato solo per gli adulti, ma che nel corso del tempo si è aperta a 360° a partire dai più piccoli fino alle persone più anziane, con un’offerta didattica culturale e di formazione indirizzata a tutta la popolazione”.

Ritiene che incontri come quello dell’8 marzo si facciano con la dovuta frequenza?

Noi cercheremo di attivarci perché ce ne siano sempre di più. Oggi abbiamo preso l’impegno per la giornata dell’infanzia che si terrà a novembre, ne abbiamo già progettate altre, nell’ottica di una programmazione che mira a coinvolgere le scuole e non solo”.

Una riflessione personale su quest’incontro.

“Ogni volta che si coinvolgono i ragazzi si ottengono delle risposte stupende che vanno oltre ogni aspettativa, che dobbiamo comprendere e accogliere in modo profondo, visto che se si trattano questi giovani in maniera ‘superficiale’ non si riuscirà mai a capire il loro punto di vista”.

 

Anche la dottoressa Chiara Di Fede ha avuto un’impressione positiva dell’incontro.

“È stato sicuramente un momento di forte riflessione che noi abbiamo voluto in apertura delle attività dell’Università Civica per ripartire dai giovani che sono il futuro non soltanto culturale del Paese ma anche Costituzionale e che quindi rappresentano il nostro volano. Abbiamo pensato di unire la ricorrenza del 70° anno di entrata in vigore della Costituzione con la giornata della festa della donna per ribadire ai ragazzi delle scuole l’importanza dei diritti costituzionali, compreso quello della parità dei sessi”.

Lei crede che la donna oggi abbia raggiunto livelli paritari rispetto all’uomo nell’affrontare la propria carriera?

“Nell’affrontare la propria carriera, sì. Ci sono tante donne che tutti i giorni intraprendono attività professionali di alto livello e di alto profilo con determinazione, quindi l’input a sperimentarsi nella carriera professionale c’è; non ci sono ancora le garanzie fondamentali e egualitarie in termini di trattamento, sia economico che sociale. Infatti è difficile mantenere il proprio essere donna che lavora nella maternità. Da un punto di vista costituzionale e del diritto noi abbiamo tutte le garanzie scritte possibili, il problema è che poi non c’è un’applicazione pratica di questi diritti e quindi dobbiamo ancora lavorare tanto per la parità di trattamento”.

Diritti più sulla carta che nei fatti, quindi?

“21 donne hanno partecipato alla Costituente e quindi poi alla stesura della Carta Costituzionale. Solo 21 donne elette su 556 parlamentari, quando le donne conquistarono il diritto al voto che prima non avevamo. Adesso le parlamentari sono aumentate di numero, le donne sono in tutti i settori della pubblica amministrazione e anche nella politica. Le occasioni ci sono, le opportunità ci sono, le capacità ci sono, manca il passaggio dell’attuazione di tutti quei diritti già determinati costituzionalmente. Dobbiamo soltanto avere la volontà di renderli attuativi”. 

Viola Banin

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