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Traffico di stupefacenti gestito da camorra e ‘ndrangheta: perquisizioni e arresti a Nettuno (foto e video)

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Oggi, dalle prime ore del mattino, nelle province di Roma e Napoli circa 200 Carabinieri del Comando provinciale di Roma, con l’ausilio dei colleghi di Napoli, di elicotteristi e di unità cinofile dell’Arma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, con la quale si dispone la custodia cautelare (16 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) nei confronti di 19 soggetti. Tra gli arrestati, quasi tutti già noti agli investigatori, anche una donna e alcuni soggetti di origine albanese, tra cui il noto Arben Zogu. Le accuse rivolte agli indagati sono, a diverso titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina”, aggravata dall’uso delle armi, spaccio di droga e a due di essi viene contestato il reato di lesioni gravi, commesse con arma da fuoco e con modalità mafiose.

La misura cautelare si basa sulle indagini effettuate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Via in Selci, nel periodo 2013-2016, nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Gallardo”, che hanno consentito di accertare l’esistenza in Roma di un agguerrito sodalizio dedito al narcotraffico, capeggiato dai fratelli Esposito Salvatore e Genny, figli di Luigi Esposito, alias “Gigino Nacchella”, storico esponente del clan camorristico Licciardi di Napoli – Secondigliano, il cui nucleo familiare si era stabilito dapprima a Nettuno e successivamente trasferito nella Capitale. L’indagine prende il nome dall’autovettura Lamborghini, modello Gallardo, nella disponibilità dei fratelli Esposito.

L’indagine ha permesso di documentare l’operatività di due distinte organizzazioni criminali, entrambe armate e dedite al narcotraffico, in stretta sinergia tra loro, di cui una diretta dai fratelli Esposito e l’altra da Vincenzo Polito.

In particolare, la compagine diretta dai fratelli Esposito si occupava prevalentemente della gestione della piazza di spaccio di via Maiolati, sita nel quartiere romano di San Basilio, nonché della fornitura di narcotico nella zona di Nettuno. Tale piazza di spaccio era strutturata secondo un modello tipico della camorra, ossia con dei “capi piazza” direttamente collegati ai fratelli Esposito, con numerosi pusher ai quali era imposto l’approvvigionamento del narcotico esclusivamente dal sodalizio, e con apposite vedette.

Un gestore della piazza si è perfino tatuato su un braccio i diminutivi dei nomi dei suoi capi, ossia “Sasà” e “Genny”, con i quali i predetti fratelli sono conosciuti negli ambienti criminali capitolini. In una circostanza particolare, l’11 aprile 2015, a San Basilio, tre pusher vennero gambizzati per essersi riforniti da soggetti estranei all’associazione.
La compagine diretta da Vincenzo Polito era invece impegnata nell’approvvigionamento e successiva consegna di ingenti quantitativi di cocaina in Roma e provincia, avvalendosi della collaborazione di esponenti delle cosche di ‘ndrangheta della provincia di Reggio Calabria, le famiglie Filippone e Gallico, presenti nella Capitale.

Il corposo quadro probatorio acquisito a carico degli indagati si basa su attività tecniche e dinamiche, analisi documentale e rilevanti riscontri conseguiti sul campo che hanno già consentito, nel tempo, di arrestare 6 persone, procedendo al sequestro di armi e ingenti quantitativi di sostanza psicotropa, in convergenza con altre attività investigative in carico ad altre Autorità Giudiziarie, tra cui Cagliari, Velletri e Catanzaro.
In particolare, il lavoro degli inquirenti ha permesso di sequestrare, nel periodo oggetto di indagine, 25 kg di cocaina, che avrebbero fruttato al dettaglio circa 6 milioni di euro, una pistola tipo revolver cal. 38 “Smith & Wesson” ed una pistola semiautomatica cal 9×21 marca “Beretta mod. 98FS, entrambe oggetto di furto e nella disponibilità di uno degli indagati.
Contemporaneamente all’esecuzione delle misure cautelari sono state effettuate 44 perquisizioni, a carico di soggetti risultanti gravitare nell’orbita dei suddetti gruppi criminali, per lo più residenti nel quartiere romano di San Basilio, ma anche a Napoli, Nettuno e paesi limitrofi a Roma. Si tratta di pusher, vedette e vari galoppini delle associazioni colpite dall’operazione dell’Arma dei Carabinieri e della D.D.A. di Roma.
Proprio nel corso delle perquisizioni di questa mattina a S. Basilio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno arrestato altre 2 persone in flagranza di reato:
– una per detenzione ai fini dispaccio di sostanza stupefacente;
– una per la detenzione di un fucile a canne mozze, trovato nella cucina della sua abitazione.

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