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Cos’è la legge sul ripristino della Natura approvata dal Parlamento Europeo: in Italia è già polemica

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Cos'è la legge natura approvata dal parlamento europeo

Una buona notizia per i nostri ecosistemi e per la tutela delle specie. Martedì 11 luglio il Parlamento europeo ha approvato la Legge sul ripristino della natura, che porterà a numerosi benefici per l’ambiente e aiuterà a contrastare la povertà alimentare, strettamente collegata alla crisi climatica. La norma arriva in un momento in cui oltre l’80% degli habitat europei è in cattive condizioni e urge una presa di posizione per tutelare la biodiversità.

Approvata con 336 voti a favore, 300 voti contrari e 13 astensioni, la legge sarà fondamentale per attuare degli interventi comunitari che possano prendere seriamente in considerazione l’emergenza climatica e le conseguenze che ha sulla natura. Tra i nodi da sciogliere ci sono per esempio la creazione e il trattamento di nuove aree protette Ue e la costruzione di nuove infrastrutture per l’energia rinnovabile.

Cosa chiede la legge per ripristinare la natura e la biodiversità

L’obiettivo principale della Legge per ripristinare la natura e la biodiversità è creare un modello di riferimento per assolvere agli impegni internazionali dell’UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal. 

L’Unione europea si impegna perciò entro il 2030 ad adottare misure che portino al ripristino della biodiversità almeno per il 20% delle sue aree terrestri e marine. Dal momento che i cambiamenti climatici provocano conseguenze nefaste anche sulle economie locali, il Parlamento ha specificato che in tal caso gli obiettivi per il 2030 saranno rinviati, per scongiurare conseguenze socioeconomiche eccezionali. La legge segue a un tentativo che la Commissione aveva già avanzato il 22 giugno 2022 , quando propose un regolamento per contribuire al recupero a lungo termine della natura, soprattutto nelle aree terrestri e marine Ue danneggiate, avvicinandoci ancor più agli obiettivi Ue sulla biodiversità.

Cosa succederà dopo l’approvazione della legge

Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento Ue, la Commissione europea dovrà valutare la possibilità di concretizzare gli interventi previsti dalla legge. Per comprendere la fattibilità di certi interventi, la Commissione dovrà quindi valutare se ci sono finanziamenti necessari per attuare un ripristino delle aree protette e quali sono i finanziamenti UE attualmente disponibili.

Procaccini (FdI): “Una mazzata per gli agricoltori, pescatori ed allevatori”

La Legge per la tutela della biodiversità non sembra mettere tutti d’accordo, soprattutto se si parla di ricadute economiche e delle attività locali. L’europarlamentare Nicola Procaccicini, responsabile Ambiente ed Energia di Fratelli d’Italia, ha per esempio espresso il suo parere contrario sull’efficacia che la norma possa avere sulla produttività nazionale. “La cosiddetta legge ‘sul ripristino della Natura’, approvata dal Parlamento Europeo per una manciata di voti, rappresenta un’autentica mazzata per agricoltori, pescatori, allevatori e in generale per tutti coloro che vivono immersi nella natura”, è così intervenuto a ridosso dell’approvazione, “Esultano Greta e i nostri pseudo ambientalisti da salotto, ma pretendere di difendere ciò che non si conosce, ciò che non si vive quotidianamente e che si tramanda di generazione in generazione finisce per creare danni incalcolabili, anche al nostro patrimonio naturale. È quello che accadrà con questo regolamento, se non verranno apportate le necessarie modifiche”.

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