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Pannelli fotovoltaici a terra: cosa sono e come guadagnarci

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Si parla tanto di energie rinnovabili e di risparmio energetico, ma poi – nei fatti – cosa si fa concretamente in Italia? Rispetto al resto dei Paesi europei ben poco, nonostante la nostra invidiabile posizione geografica che ci consentirebbe di sfruttare sia l’energia solare che quella eolica a pieno ritmo, non solo consentendoci un notevole risparmio, ma addirittura permettendoci, in alcuni casi, di guadagnare.

Vediamo nel dettaglio il fotovoltaico: se da una parte sempre più persone, grazie a una maggiore consapevolezza ecologista, preferiscono utilizzare questa tecnologia, dall’altra ci si trova di fronte a una grande spesa iniziale che scoraggia e a una burocrazia molto lenta che non facilita le cose.
Di base vi è comunque una scarsa conoscenza di questa tecnologia green. Cerchiamo di scoprirne di più.

Pannelli solari o fotovoltaici: cosa sono e come funzionano

pannelli solari o fotovoltaici sono dei moduli composti da celle di silicio, le quali vengono sottoposte ad una serie di trattamenti fisici e chimici che ne determinano la funzione. Grazie ai pannelli fotovoltaici si può trasformare l’energia solare in energia elettrica. In altre parole, i pannelli fotovoltaici permettono di ottenere energie rinnovabili e quindi di ridurre le emissioni nell’ambiente di anidride carbonica.
Il funzionamento di un pannello fotovoltaico è piuttosto complesso ma il risultato che ne deriva è semplicissimo: l’energia solare viene catturata dalle celle fotovoltaiche le quali la convertono in energia elettrica che può essere utilizzata nelle abitazioni private così come nelle industrie.

Il fotovoltaico a terra

Avere un terreno dove installare i pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica da rivendere può rivelarsi davvero un buon affare, a patto di fare le cose seguendo le procedure previste dalla legge.

Non è detto che si debba per forza installare i pannelli su un terreno industriale, i cui costi sono molto più elevati: la disciplina europea e nazionale, che incentiva la produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso un procedimento autorizzatorio in deroga e semplificato, consente in via eccezionale l’installazione di impianti anche in zona agricola, anche a prescindere dalla situazione di inquinamento ambientale dei terreni per la coltivazione. Lo ha affermato il Consiglio di Stato con la sentenza 25 febbraio 2016, n.757, respingendo il ricorso presentato dalla Regione Puglia contro la decisione del Tar che aveva ritenuto legittima la realizzazione di impianti fotovoltaici nel Comune di Brindisi in una zona classificata da Piano Regolatore come “agricola”.

Fotovoltaico e consumo del suolo

Dagli ultimi dati registrati, c’è da far presente che il fotovoltaico a terra è sicuramente meno intensivo rispetto al passato e ha prodotto meno consumo di suolo, rispettando, almeno in parte, le indicazioni date dall’Unione Europea, che auspica un consistente contenimento del consumo di suolo, per raggiungere l’obiettivo di un suo azzeramento entro il 2050.

È quanto emerge dal “Rapporto su consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici,” pubblicata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) nell’ultima edizione, quella del 2019.

Di contro, l’Europa vuole che si continui sulla strada delle energie rinnovabili, pertanto è inevitabile che si utilizzi anche il fotovoltaico a terra.

Come guadagnarci

Chi ha terreni di superficie maggiore a 8 ettari può davvero iniziare un business in questo settore, a patto di rivolgersi a professionisti seri che sappiano non solo valutare, ma anche consigliare come muoversi e cosa fare (potete trovare informazioni molto utili sito terrenifotovoltaico.com). Affittare o vendere terreni per il fotovoltaico a terra ad investitori attivi nel settore delle energie rinnovabili potrebbe costituire un’alternativa alla coltivazione agricola intensiva in quanto i rendimenti per ettaro ottenibili sono molto superiori: si parla di cifre che vanno dai 2000 ai 3000 euro ad ettaro. Per questo è meglio affidarsi a partner seri e di comprovata esperienza, che possano guidarvi passo passo fino alla realizzazione di questo processo produttivo. Ricordatevi che un partner serio non vi chiederà soldi da anticipare!

 

 

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