Home » Anzio » Affido condiviso, Aiaf: «Linee guida Tribunale di Brindisi in contrasto con il dettato normativo»

Affido condiviso, Aiaf: «Linee guida Tribunale di Brindisi in contrasto con il dettato normativo»

Pubblicato il

Dopo che il Tribunale di Brindisi, per iniziativa della Presidente della sezione civile D.ssa Fausta Palazzo, ha varato con la collaborazione dell’associazione nazionale Crescere insieme, alcune linee guida per risolvere le controversie sui figli al momento della separazione che eliminano, di fatto, la figura del collocamento prevalente cercando di colmare la divaricazione tra le prassi e la norma di una legge sull’affido condiviso, di fatto mai applicata, arriva la protesta dell’AIAF  – Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i Minori che, attraverso un comunicato stampa, chiede l’intervento del Ministero della Giustizia e del Procuratore Generale della Suprema Corte di Cassazione affinché intervengano quanto prima per impedire tale, secondo loro, negazione sistematica del diritto. 

«Non si tratta di linee guida – afferma l’associazione – ma di un’imposizione aprioristica di un modello unico per la risoluzione di ogni conflitto familiare che calpesta la specificità di ogni singolo caso che non può essere semplicisticamente ed ideologicamente risolto tramite un richiamo egualitario di natura totalitaria» .

Aiaf rileva che «il Presidente della sezione civile del Tribunale di Brindisi, propone, sulla carta, ma in realtà impone (anticipando il pensiero proprio che si suppone applicherà anche nei giudizi contenziosi) un modello unico di famiglia separata – fondata sul matrimonio o di fatto – in cui: i figli devono stare due giorni da un genitore e due giorni dall’altro; nella casa familiare, dovrà restare a vivere, sempre, chi l’ha comprata  facendo così prevalere le ragioni della proprietà sulla tutela dei diritti dei minori; nessun assegno sarà mai dovuto al genitore economicamente più debole per il mantenimento del figlio, in evidente contrasto con le ultime decisione della Corte di Cassazione che ha asserito il principio esattamente contrario e, conseguentemente, si assoggetta il figlio a due distinti e alternati tenori di vita».

«In pratica – aggiunge l’associazione dei legali – si elimina il diritto alla conservazione dell’habitat domestico,  si dividono salomonicamente i minori in due come fossero spicchi di un’arancia e si nega il diritto dei figli a non subire le conseguenze economiche della separazione dei genitori».

Aiaf evidenzia che «la magistratura deve applicare la legge e non  abrogarla de facto, come propugnato dalle cosiddette linee guida» e che «il modello proposto poi, aderendo esclusivamente al pensiero di associazioni ideologizzate e partigiane è profondamente lesivo dei diritti dei minori, il cui interesse viene subordinato a quello dei genitori, ma soprattutto non coglie il vero spirito della legge sull’affidamento condiviso e della riforma della filiazione, con cui si è passati dalla visione adultocentrica, che il documento presentato vorrebbe surrettiziamente reintrodurre,  a quella bambinocentrica».

I legali sostengono che «emettere cosiddette linee guida chiuse e predeterminate imporrà a tutti coloro che risiedono nel circondario del Tribunale di Brindisi di non discostarsi da esse, ben sapendo quale è l’idea del Presidente di sezione. Una violazione gravissima del principio di imparzialità del giudice».

«Aiaf, da sempre,  si è fatta promotrice di ampi dibattiti in merito al superamento di concezioni vecchie e non più adeguate all’evoluzione sociale – dichirano i legali nella nota stampa –  anche per questo dice NO all’applicazione ideologica e illiberale di tesi di parte, peraltro  già respinte dal Legislatore, che non può essere scavalcato o superato da interventi promossi da chi dovrebbe esercitare la  funzione giurisdizionale in maniera indipendente».

«Aiaf si appella al Ministro della Giustizia e al  Procuratore Generale della Suprema Corte di Cassazione affinché intervengano quanto prima, con gli strumenti che la legge fornisce loro,  per impedire la negazione sistematica del diritto e per evitare che la Costituzione sia calpestata» concludono dall’associazione.

 

Impostazioni privacy