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Anzio, bancarotta nel settore dei rifiuti e caso Geracitano: le precisazioni di Fabrizio Coscione

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Anzio

In merito all’articolo pubblicato dal Corriere della Città in data 15/10/2022 dal titolo “Anzio, bancarotta nel settore dei rifiuti: 8 anni all’editore ed ex consigliere Antonio Geracitano” pubblichiamo le seguenti dichiarazioni quale richiesta di rettifica (ai sensi dell’art. 8 l. 47/1948) di Fabrizio Coscione da noi menzionato all’interno del servizio.

Le precisazioni di Fabrizio Coscione sul caso

Spett.le Redazione,

con riferimento al Vs. articolo pubblicato online in data 15.10.2022 dal titolo “Anzio, bancarotta nel settore dei rifiuti: 8 anni all’editore ed ex consigliere Antonio Geracitano” e avente ad oggetto coinvolgimenti del sottoscritto, Vogliate prendere visione del sottostante comunicato al fine di darne pari evidenza e risalto ed adottare le rettifiche conseguenti.

A seguito delle indagini iniziate in data 23.4.2019 ed attraverso ripetute intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti, perquisizioni e contestuali sequestri di documenti ed apparati di comunicazione quali telefoni cellulari e pc in uso all’indagato sig. Coscione, in data 28 aprile 2022 sotto la direzione e il coordinamento dei Pubblici Ministeri dott. Andrea D’Angeli e dott. Carlo Lasperanza della locale Procura della Repubblica, il personale del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Latina dava esecuzione alla misura cautelare personale della custodia in carcere disposta dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina dott.ssa Giorgia Castriota, per presunta distrazione di licenze ed autorizzazioni in danno della fallenda Gruppo Eco Imballaggi s.r.l.

E’ doveroso, tuttavia, rappresentare che l’arresto veniva disposto ed eseguito nonostante l’indagato avesse documentalmente rappresentato sia in sede di interrogatorio spontaneo reso in data 16/02/2021 innanzi ai Pubblici Ministeri titolari dell’inchiesta che in sede di interrogatorio di garanzia reso innanzi al Gip dott.ssa Giorgia Castriota pochi giorni dopo l’arresto e cioè in data 2/05/2022, che la licenza per autotrasporto conto terzi LT6205488A, di cui al capo di imputazione formulato dall’accusa, non esisteva poiché risultava essere stata cancellata già in data 8 aprile 2015 e dunque ben cinque anni prima delle operazioni contestate al sig. Coscione. Tali circostanze sarebbero state, peraltro, facilmente riscontrabili attraverso una semplice visura presso la Motorizzazione Civile di Latina.

Soltanto a seguito di ricorso proposto dall’indagato e dai suoi difensori, la Suprema Corte di Cassazione, su conforme requisitoria del Procuratore Generale, ha annullato con motivazioni depositate in data 5.5.2023 l’ordinanza con cui il Tribunale Ordinario di Roma, Sezione per il riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale, aveva rigettato l’appello proposto avverso l’ordinanza di custodia cautelare a firma della dott.ssa Giorgia Castriota.

Secondo la Suprema Corte “il provvedimento impugnato deve essere annullato con rinvio affinché il Tribunale del Riesame riesamini per intero la regiudicanda con pieni poteri di cognizione e senza la necessità di soffermarsi sui soli punti oggetto della pronunzia rescindente, rispetto ai quali, tuttavia, dovrà evitare di incorrere nuovamente nei vizi rilevati, fornendo adeguata motivazione in ordine all’iter logico-giuridico”.

E’ stata pertanto accertata l’illogicità del provvedimento che ha confermato la custodia cautelare per presunta distrazione dei beni della Gruppo Eco Imballaggi s.r.l., riferibile a Geracitano, in favore di SIAM SINERGIE AMBIENTALI s.r.l., di cui Coscione era legale rappresentante.

In realtà, per effetto del raggiro ordito dalla venditrice all’acquirente, nessun bene oggetto dei contratti di cessione è stato effettivamente trasferito a quest’ultima e dunque nessuna distrazione del patrimonio della Gruppo Eco Imballaggi si è mai realizzata: le licenze e le autorizzazioni, che, secondo le risultanze investigative testualmente richiamate dall’ordinanza impugnata, “costituivano il valore essenziale del patrimonio aziendale perché senza le stesse l’ente, che operava nel trasporto e nella gestione dei rifiuti, non avrebbe potuto svolgere alcuna attività” (Ordinanza del Tribunale del Riesame di Roma, pag. 6) alla data di stipula non potevano in realtà essere trasferite poiché inesistenti già a far data dal 8 Aprile 2015.

L’indagato peraltro era già stato liberato in data 28.4.23 dopo un mese di carcerazione ed ulteriori undici mesi di detenzione domiciliare.

Preme aggiungere che le esigenze cautelari della disposta misura coercitiva erano state individuate dal Gip dott.ssa Castriota nella necessità di allontanare l’indagato da interferenze nella gestione delle proprie società, che il medesimo Gip aveva sottoposto a sequestro, successivamente revocato, con nomina di custodi di propria fiducia nelle persone del dott. Stefano Evangelista e del dott. Silvano Ferraro.

Ai medesimi il Gip ha altresì liquidato ed erogato compensi a carico delle società nel periodo da giugno 2021 ad aprile 2023 per euro 650.000,00, in aggiunta ad ulteriori compensi annui pari ad euro 300.000.00, autorizzati questa volta a favore dell’amministratore unico delle società stesse sig. Stefano Schifone e Stefania Vitto.

Si rappresenta, infine, che in data 08/04/2022 è stato depositato un ulteriore atto di denuncia-querela nei confronti di alcuni componenti della citata amministrazione giudiziaria per gravi fatti inerenti l’esercizio delle proprie funzioni e comprovati da incontestabili fonti di prova, per i quali pende a Latina procedimento penale ancora in fase di indagini.

Distinti saluti, 

Fabrizio Coscione 

 

 

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