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Anzio, Infiltrazioni mafiose e corruzione nel litorale romano: il convegno di Sinistra Italiana

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Si è svolto ieri ad Anzio l’importante convegno dedicato al tema delle “Infiltrazioni mafiose e corruzione nel litorale romano”. L’evento è stato organizzato da Liberi e Uguali e Sinistra Italiana e si è svolto l’Hotel Lido Garda a partire dalle ore 16. Sono intervenuti, tra gli altri, il senatore Massimo Cervellini, il deputato Nicola Stumpo, il senatore Corradino Mineo, membro della commissione antimafia, e la giornalista di Repubblica Federica Angeli.

“Dai verbali dell’antimafia – commenta Sinistra Italiana ad Anzio – emergono ancora legami inquietanti tra esponenti dell’Amministrazione anziate e criminalità organizzata. È quanto apprendiamo dalla nuova, ennesima, inchiesta di Repubblica relativa alle infiltrazioni mafiose nel nostro Comune. Dall’inchiesta malasuerte alla recente evergreen, una fitta rete di relazioni tra politici e clan emerge pericolosamente. Si tratta di indagini e non di sentenze per il momento, ma oltre alle rassicurazioni del Sindaco che sbandiera la sua fedina penale (quando non è mai stato quello l’oggetto delle indagini), di risposte la città non ne ha mai avute. Confidiamo nel fatto che il tavolo che ci sarà in prefettura possa portare ad un risultato concreto, ma l’unica risposta veramente alternativa al sistema di potere del centrodestra attuale deve arrivare dalla politica: una commissione d’accesso può essere fondamentale per fare chiarezza, ma affinché ad un sistema corrotto non se ne sostituisca un altro uguale è necessaria una proposta politica radicalmente alternativa”.

Ma nel corso dell’evento non sono mancati i momenti di tensione come quando al Sindaco Luciano Bruschini – che si è detto pronto a lasciare il suo incarico qualora la notizia della commissione d’accesso si rivelasse vera – è stata negata la parola. 

“Non condivido la tua idea ma lotterò, fino alla morte, affinché tu possa esprimerla…. Ho fatto di questa citazione un modello di vita e con profonda amarezza, oggi ad Anzio, ho dovuto prendere atto che non c’è più libertà di parola”, è stato l’amaro commento del primo cittadino anziate. “Un partito che si chiama Liberi e Uguali, alcuni politicanti ed una giornalista, non hanno consentito al Sindaco, che rappresenta i cittadini, di prendere la parola per rispondere alle vergognose insinuazioni che colpiscono, al cuore, la nostra comunità ed i tanti cittadini che, come il sottoscritto, hanno sempre vissuto di duro lavoro quotidiano. Anzio non merita questo, come non merita la commistione che si è creata tra alcuni professionisti dell’antimafia ed alcuni giornalisti, che fanno politica attiva e che arrivano a parlare, per conto del Prefetto di Roma, comunicando presunti imminenti atti della stessa Prefettura, sia a tutte le Forze dell’Ordine che all’Ente destinatario dei provvedimenti stessi. Smentisco io senza sapere, mi rifiuto di credere che sia vero, l’Italia è ancora un Paese serio nel quale le Istituzioni fanno il loro dovere. Invece, se fosse vero, qualcuno ha sbagliato… l’Italia non sarebbe più una democrazia, con i presunti provvedimenti del Prefetto comunicati, al Sindaco ed alle Forze dell’Ordine, da una giornalista, in un convegno politico-elettorale che pratica la censura a chi rappresenta i cittadini. In questo caso, sarei pronto a lasciare lunedì stesso”.

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