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Anzio, riserva di Tor Caldara ridotta a discarica: Fareverde ripulisce tutto

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Una quantità innumerevole di plastica, ma anche vetro, metallo, ombrelloni, sdraio e assorbenti sono stati raccolti sulla spiaggia limitrofa alla Riserva Naturale di Tor Caldara, grazie all’impegno dei volontari del Nucleo Fare Verde di Anzio Nettuno. L’evento lanciato dalla onlus, che ha scelto una delle spiagge più belle del terrtorio di Anzio e allo stesso tempo trascurata, ha come obiettivo quello di riportare al centro dell’attenzione la necessità di ridurre i rifiuti e riciclarli il più possibile. I volontari hanno colto l’occasione per fare una cernita dei rifiuti e dimostrare che sulle spiagge ormai si trova di tutto, ed è quindi dovere dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni cooperare per tenerle pulite. Inoltre, Fare Verde continua a denunciare il grave fenomeno dell’erosione che colpisce le nostre coste, specialmente in questo tratto oggetto dell’iniziativa.
La spiaggia purtroppo, nonostante il grande impegno dei volontari, è ancora cosparsa di rifiuti in quanto la mole di lavoro richiederebbe un intervento più mirato e specifico; ciò che colpisce è come la flora marina rinvenuta sulla battigia sia divenuta una componente intrinseca del rifiuto, tanto da esserne parte e da non poterla più scindere. Il tutto è frutto di una scarsa collaborazione e senso civico del cittadino; la mancata vigilanza da parte dell’amministrazione comunale che ha il dovere di intervenire, ma anche dal cattivo funzionamento dei depuratori urbani (altrimenti non si spiegherebbe di come possono essere rinvenuti innumerevoli assorbenti in spiaggia), che saranno al centro di un importante programma di studio e controllo durante la stagione da parte di codesta associazione.
Luca Zomparelli, responsabile di Fare Verde del nucleo Anzio-Nettuno, invita quindi l’amministrazione comunale competente a procedere immediatamente con un intervento di pulizia straordinaria ed urgente visto lo stato di degrado in cui versa la spiaggia libera comunale, ribadendo anche che abbiamo l’obbligo giuridico e morale di tenere merito e fede ai vari riconoscimenti che le nostre spiagge hanno avuto a livello regionale ultimamente.

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