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Anzio, usavano la piscina comunale come discoteca privata: chiesti 5 rinvii a giudizio

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Non è certo archiviata la vicenda “El Deportivo”, ad Anzio: dopo le annose segnalazioni dei cittadini e l’intervento della Guardia di Finanza, l’area comunale dove insisteva la piscina – 1250 metri quadri pubblici – utilizzato come club discoteca privato era stata posta sotto sequestro, mentre gli accertamenti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno avevano portato alla luce l’utilizzo, per finalità commerciali, dei locali, di una delle piscine e degli spazi facenti parte del complesso sportivo della piscina comunale di Anzio, da parte dell’associazione culturale “El Deportivo”.

Infatti, questi spazi erano stati adibiti a discoteca e impiegati per cene a bordo piscina, feste private e banchetti; i militari avevano poi quantificato in 172.115 euro l’importo dei canoni di locazione non versati all’ente locale negli anni di gestione della struttura.

Adesso è stata fissata per il 16 gennaio 2019 l’udienza preliminare nel quale il Gip del Tribunale di Velletri sarà chiamato a decidere se accogliere o respingere la richiesta di rinvio a giudizio proposta dal pubblico ministero Carlo Morra.

In dettaglio, la piscina comunale era stata concessa, dal 2007, all’A.S.D. “Anzio Nuoto e Pallanuoto” che ha esercitato, nel rispetto dello scopo istituzionale, la pratica sportiva del nuoto, ma, sin dall’inizio, ne ha ceduto la gestione nel periodo estivo a “El Deportivo” che, a sua volta, fruiva di un’area di circa 1250 metri quadrati dotata di pista da ballo, zona privé, oltre ad un’ampia area adibita a parcheggio di proprietà del Comune. Trattandosi di un bene pubblico indisponibile, gli impianti sportivi però non potevano (e non possono) essere destinati a finalità differenti e la loro concessione non poteva essere ceduta a terzi.
Tale indebita situazione è stata determinata dall’adozione di atti amministrativi illegittimi da parte dei responsabili delle due associazioni coinvolte, agevolati dagli incarichi ricoperti nel tempo all’interno del Comune di Anzio, e dalle omissioni di due funzionari dello stesso Ente locale.
Così, nel luglio del 2017, su disposizione del Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Velletri, era stato eseguito il sequestro preventivo dell’area di proprietà pubblica e contestato il reato di abuso d’ufficio.

Adesso si vedrà se le persone implicate verranno rinviate a giudizio o meno.

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