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Elezioni 2018: tra fake news e promesse da marinai, ecco le VERE richieste dei cittadini

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Nel tumultuoso clima elettorale, i politici continuano a farci promesse che probabilmente non manterranno nemmeno. Più lavoro, meno tasse, problemi risolti e bacchetta magica. Ma cos’è che realmente dovrebbero fare per migliorare le cose? Quali le questioni più urgenti da trattare?

Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati, ovvero ai cittadini, richiamati alle urne domenica 4 marzo 2018.

Emergenza lavoro

«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. » (articolo 1 della Costituzione Italiana).

Sicuramente il problema più rilevante, secondo chi intervistato, è quello del lavoro.
Nonostante le “statistiche” dicano che il lavoro, e l’economia, è una questione quasi risolta, i cittadini sembrano non pensarla così. Innanzitutto sentono il bisogno di fare un piccolo chiarimento: un lavoro che leda ogni tipo di libertà personale, che costringa gli impiegati a sostenere turni inaccettabili – spesso anche oltre le dodici ore giornaliere – per una paga misera, o nulla – come nel caso di aziende dalla dubbia serietà, che si impegnano ad insegnare un mestiere agli stagisti, senza ovviamente retribuzione di sorta – non può e non deve considerarsi “lavoro”. Se si pensa, poi, al fatto che un regolare contratto – o la futura pensione! – sono, secondo i giovani, una realtà verosimile quanto un racconto di fantascienza, non si può che sollecitare chi di dovere a prendere in mano le redini della questione.

Generazioni a confronto

E’ importante soffermarsi sul grande divario che intercorre tra le richieste della new generation, e quelle dei nonni d’Italia.
Non indifferente l’urgenza della situazione attuale della vecchia generazione, che esprime il desiderio di essere ascoltata e considerata da chi, troppo spesso, l’ha delusa. Al primo posto troviamo sicuramente il problema pensione: tra intoppi e “scavallamenti” di ogni sorta, chi attualmente la percepisce, richiede comunque degli accorgimenti. Ovvero pensioni sociali meno “da fame”, o comunque sia delle agevolazioni per chi si trova in questo stato. Una particolare polemica verso la sanità, il lungo ed estenuante iter da affrontare per prenotare visite o interventi, e il costo eccessivo di questi.
I giovani, invece, hanno a cuore la cultura, l’arte e la musica: frequenti i solleciti per la promozione di iniziative gratuite – o comunque convenzionate da organi quali il Comune, la Regione, ecc… – per studenti universitari e non. Una forte esigenza di conservare le tradizioni, imparando dal passato, ma con un occhio di riguardo verso le novità e le innovazioni: queste le proposte dei giovanissimi.

Atac e buche: le difficoltà on the road

Che Roma sia una città difficile da vivere, lo si è sempre saputo. Eppure solo chi ne vive la quotidianità ha ben in mente quali siano i piccoli e grandi problemi da risolvere. Primo fra tutti, il manto stradale: Roma è la città delle buche – da alcuni definite crateri – e dei sanpietrini. Ne risente chi ogni giorno affronta la giungla cittadina, e si misura con piccoli e grandi inconvenienti. Inutili le segnalazioni agli organi di competenza, in seguito a incidenti e disagi dovuti al dislivello del manto stradale. Se poi si pensa che esiste un ufficio con il solo compito di risarcire la parte lesa dei sopracitati incidenti, la soluzione suggerita ci sembra ovvia: utilizzare quei fondi per risanare le buche sarebbe molto più semplice che destinare gli stessi al risarcimento danni.
Inoltre, il traffico rende ancora più invivibile la situazione in strada.
Altro punto dolente della questione è il trasporto pubblico: i ritardi delle linee, la scarsità di veicoli in circolazione – e lo stato di degrado dei pochi che ci sono – e l’eccessivo prezzo degli abbonamenti
– rapportati al servizio ricevuto – hanno contribuito al malcontento dei cittadini. Come risolvere il problema?
Più navette, puntualità del servizio – e quindi meno sovraffollamento nei bus – e controlli rigorosi.

La questione immigrati

Tralasciando le varie ideologie politiche – più o meno tolleranti verso stranieri e immigrati – quasi la totalità degli intervistati ha espresso il bisogno di operare piccoli e grandi cambiamenti inerenti alla questione immigrati. E se da una parte si sente l’esigenza di maggiori controlli dei nostri ospiti, leggi chiare e punizioni eque per chi sbaglia e commette reato, dall’altra si avverte il bisogno di renderli partecipi della nostra comunità, sempre più multiculturale.

Tirando le somme: meno parole e più fatti

Nella grande varietà delle risposte raccolte, un’unica variante resta tale per ogni persona: la voglia di vedere risultati, non solo promesse. Che si parli di giovani in cerca di lavoro, di piani pensionistici precari o di risolvere il problema di un manto stradale sempre più provato, la prima grande premessa che ogni intervistato ha posto è stata quella di aver bisogno di un cambiamento positivo.
(Le domande sono state rivolte ad un pubblico omogeneo, di età compresa dai 18 ai 65 anni, residenti a Roma e zone limitrofe).

Aurora Di Sabantonio

 

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