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Aprilia, agenti della polizia locale aggrediti da un automobilista

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Una nuova aggressione alla Polizia Locale di Aprilia, ennesimo vile episodio contro due agenti in servizio.

“Infatti – spiega il sindacato di categoria CISL FP – stessa sorte è accaduta ad una collega della Polizia Locale lo scorso anno per l’aggressione da parte di una cittadina, solo per averle chiesto di spostare l’auto che intralciava il traffico davanti ad una scuola. Ora i due agenti sono stati aggrediti e minacciati, per aver redarguito un conducente da una guida troppo pericolosa. Entrambi medicati al nosocomio con prognosi di cinque giorni l’uno. Purtroppo continuano le aggressioni nei confronti dei lavoratori pubblici e soprattutto della Polizia Locale, colpevoli solo di fare il loro lavoro per far rispettare le regole del vivere civile e della legalità. E’ ora di dire basta e che le amministrazioni mettano a disposizione degli agenti tutti gli strumenti di auto difesa previsti dalla Legge Regionale ed dal relativo regolamento di attuazione per la Polizia Locale, entrato in vigore già da febbraio 2017. Abbiamo già richiesto da tempo all’amministrazione di procedere ad adeguare l’attuale regolamento della Polizia Locale di Aprilia, ma soprattutto sono necessari adeguati investimenti per accrescere la sicurezza dei cittadini nella città apriliana, partendo dalla sicurezza e dall’incolumità dei propri dipendenti della Polizia Locale”.

“Auspichiamo -prosegue la nota stampa – che episodi di questo tipo non avvengano più, ed esprimo a nome mio e della CISL FP di Latina la solidarietà ai due colleghi colpevoli solo di aver adempiuto al loro dovere. Chiediamo al Sindaco di Aprilia di costituirsi parte civile nel giudizio a carico dell’aggressore in quanto è scandaloso e da pazzi che chi stia svolgendo il proprio dovere per la sicurezza stradale sia aggredito verbalmente e fisicamente, dopo che ogni giorno vediamo l’aumento indiscriminato dei morti sulle nostre strade.

L’auspicio maggiore è che la Procura della Repubblica adotti seri provvedimenti nei confronti di chi, si renda responsabile di tali vili azioni, ma soprattutto che le pene inflitte siano certe e che non vi siano né pene attenuate né tanto meno misure alternative alla detenzione, perché chi commette reati nei confronti dei lavoratori pubblici li commette contro lo Stato”.

 

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