Home » Aprilia News » Aprilia, danzatrici del ventre in rivolta

Aprilia, danzatrici del ventre in rivolta

Pubblicato il

Quando la cultura è deficitaria, limita le prospettive, le visuali e colma gli animi di pregiudizi. Così Jamila Bastet, titolare dell’Accademia Danze orientali Zahir Egypt di Aprilia sta promuovendo una petizione affinché la sua disciplina artistica venga rivalutata. “Tutto ciò è scaturito – ci spiega durante l’intervista – dalla puntata di “Uomini e donne” di venerdì 23 febbraio: più di 5000 ballerine si sono infuriate per l’ennesima volta, poiché la nostra danza viene rappresentata e presentata in un contesto di seduzione, facendo cadere in basso tutto il concetto di quella che invece è una comune danza, una comune arte con cui esprimere, così come lo è la danza classica e altre forme di ballo…”.

E allora la petizione? “Ho ideato questa petizione affinché si possa superare questo becero pregiudizio che associa le danzatrici del ventre alla sessualità, come accade in molte trasmissioni televisive condotte da personaggi come Maria De Filippi, Barbara D’Urso, e altre. Pensi che ci sono dei Comuni in Italia che vietano le esibizioni perché ci sono i bambini (io sono madre di tre figli che crescono magnificamente!), ma i bambini ci adorano! Intanto abbiamo raggiunto 50 firme, ma dobbiamo rendere più corale il problema, così che alla danza orientale venga conferito il giusto e meritevole ruolo di espressione artistica. Approfitto per dire che Aprilia ospiterà a giugno un concorso di danza orientale e sono sicura che verrà accolto nel modo migliore!”.

Siamo nel ventunesimo secolo e sentire notizie simili ci fa sorridere, ma non certo le danzatrici in causa, che al contrario sentono l’offesa pesante come un macigno e demotivante verso la loro vocazione artistica.

Marina Cozzo

Impostazioni privacy