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Aprilia: le “stranezze” della nuova pista ciclabile di via Inghilterra

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota elaborata dall’associazione Grillini Apriliani in merito alle stranezze riscontrate nella nuova pista ciclabile di via Inghilterra.

“Verso la fine del mese di marzo, una nostra concittadina, aveva segnalato delle stranezze riguardo la nuovissima pista pedo-ciclabile di Via Inghilterra; incuriositi, siamo andati a dare un’occhiata e di stranezze ne abbiamo rilevate diverse.
Ci siamo prima documentati leggendo il Decreto Ministeriale n° 577 del 30/11/1999 che regolamenta le caratteristiche tecniche delle piste ciclabili e come devono essere realizzate; il Decreto stabilisce che tali piste devono innanzitutto favorire la sicurezza nei punti di conflitto con pedoni e/o veicoli a motore ma non ci sembra che tale sicurezza sia stata rispettata. I tratti di pista terminano con discesa a strada mentre il marciapiede pedonale termina con un bordo di 16 cm di altezza che metterebbe in difficoltà qualsiasi mamma con passeggino e che sarebbe addirittura insormontabile per un disabile sulla sedia a rotelle. Inoltre, in corrispondenza del termine del marciapiede, dove pedoni e biciclette si trovano ad attraversare la strada, non solo non ci sono le previste strisce per l’attraversamento pedonale, ma è presente la striscia di stop per le auto prevista dalla segnaletica stradale orizzontale.
Il tratto pedonale che affianca la pista, è disseminato di pali, paletti e paline che costringono gli utilizzatori ad effettuare uno slalom lungo il tragitto.
La pista ciclabile è larga 145 cm, ma il citato Decreto prevede che la larghezza minima sia di 150 cm, comunque troppo stretta per gestire un traffico ciclabile bidirezionale.
Tra le varie disposizioni del Decreto è previsto, nell’ambito della progettazione, anche il computo “ciclisti per km”, cioè la percorrenza annua documentata, e ciò, per giustificare l’esecuzione di tale progetto : è stato fatto???
Last but not least, i “musi” di alcuni autovetture parcheggiate regolarmente nel proprio cortile sporgono sulla pista limitandola in ampiezza, di questa se ne era tenuto conto?
Insomma, non è la prima pista pedo-ciclabile che lascia perplessi noi Grillini Apriliani, e quindi ci viene da domandare se, chi ha progettato e poi realizzato tali piste, ha dato una letta al D.M. 30/11/1999!
Insomma, si è veramente fatto tutto il possibile per rendere pienamente fruibile il nuovo marciapiede ciclabile e per dare agli abitanti di quel quartiere la possibilità di spostarsi in bici o a piedi in piena sicurezza?”.

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