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Cessione negozi Coop del basso Lazio: il Ministero accoglie le istanze dei Sindacati

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Grazie ai 1500 lavoratori che in sciopero hanno manifestato con grande dignità e responsabilità ieri sotto al MISE a Roma, il Ministero ha accolto le richieste di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, di intimare all’azienda il blocco del piano industriale e l’imminente cessione dei punti vendita interessati (Frosinone, Fiuggi, Colleferro, Aprilia, Pomezia 16 Pini, Pomezia Via Cavour e Velletri).

“Il MISE si è reso disponibile a riconvocare le parti solo dopo che l’Azienda avrà ufficializzato il ritiro del piano industriale scellerato messo in campo che comprendeva la cessione dei punti vendita”, dichiarano i Sindacati. 

“Solo dopo tale ufficializzazione, nel prossimo incontro ci sarà la disponibilità delle parti sociali e del Ministero stesso a discutere di un nuovo piano industriale che preveda efficienza produttiva, rilancio delle vendite ma con il mantenimento dei negozi sul territorio del Sud Lazio e, soprattutto la salvaguardia occupazionale”.

“Un ringraziamento va a tutte le lavoratrici e i lavoratori che nella giornata odierna hanno scioperato e attivamente hanno partecipato alla lotta, ai Sindaci dei territori del sud del Lazio presenti all’incontro, ai Parlamentari presenti e all’Assessore regionale Claudio Di Berardino che, insieme al Ministero, hanno sostenuto le posizioni di Cgil, Cisl e Uil, comprendendo le ragioni della protesta e le incongruenze di una Direzione Aziendale che punta solo a risparmiare sulla pelle dei lavoratori, “sfogliando il carciofo” con la chiusura o la cessione graduale di punti vendita da sud a nord.

“Il risultato raggiunto è importantissimo, ma l’obiettivo è ancora lontano, per cui la lotta unificata dei lavoratori di UNICOOP TIRRENO e DISTRIBUZIONE CENTRO SUD continuerà per raggiungere il risultato finale: se la Cooperativa non dovesse tenere in considerazione neanche le indicazioni del Mise e delle istituzioni come fino ad oggi ha fatto con i lavoratori, lo scontro sociale sarà durissimo ed irreversibile, per questo manterremo alta l’attenzione a partire dalle prossime ore”, concludono le sigle sindacali.

Parla Unicoop Tirreno: “Non è prevista la chiusura e nessun dipendente sarà licenziato”

“Unicoop Tirreno prende atto dei risultati dell’incontro tenuto ieri al Mise e si riserva di valutare e approfondire con l’attenzione dovuta quanto emerso in quella sede istituzionale”, si legge in una nota del gruppo.

“Di fronte alle ultime prese di posizione sindacali – continua la società – è comunque necessario ribadire quali sono le reali posizioni della Cooperativa sui temi oggetto del confronto di questi giorni e che sono stati al centro dello sciopero di ieri (che comunque ha visto tutti i punti vendita della Cooperativa aperti tranne quelli del Lazio Sud)”.

Non è prevista la chiusura e nessun dipendente sarà licenziato – sostiene Coop – Nel Lazio Sud la Cooperativa sta trattando la cessione di 8 punti vendita ad un operatore commerciale di primaria importanza nel panorama della grande distribuzione. Si tratta di punti vendita che ormai da lungo tempo presentano un conto economico negativo e la previsione per il 2018 è chiudere con una perdita complessiva di oltre 4 milioni che si aggiungono alle forti perdite subite negli scorsi anni”.

“In un momento in cui la Cooperativa prevede la ristrutturazione di 20 negozi nei prossimi tre anni in Toscana, Lazio e Umbria, la presenza di punti vendita in forte perdita toglie risorse necessarie alla razionalizzazione della rete vendita e alla realizzazione delle politiche commerciali pesando in maniera rilevante sul bilancio aziendale”. “In questa delicata fase di rilancio delineata nel Piano Industriale 2018 – 2020 la Cooperativa non può più permettersi di sostenere la gestione negativa di questi supermercati. Unicoop Tirreno ribadisce comunque ancora una volta che il mandato conferito dal CdA per la trattativa in corso prevede la massima tutela dei livelli occupazionali“.

“Nell’incontro del 5 settembre Unicoop Tirreno non ha annunciato la disdetta del contratto integrativo aziendale in vigore dal 2006 – continua la nota – Ha ricordato alla delegazione sindacale che il Cia è vecchio di oltre 12 anni, non è più corrispondente alla situazione attuale e ha prodotto nel tempo stratificazioni di norme e conseguenti diversi trattamenti salariali e normativi fra i dipendenti. Per questi motivi Unicoop Tirreno ha invitato le organizzazioni sindacali a ridiscuterlo insieme. L’obiettivo è avere un nuovo integrativo fondato sul principio di equità nei trattamenti, sulla corrispondenza tra costi e risultati aziendali e funzionale al piano di rilancio della Cooperativa. Il confronto sindacale non è ancora iniziato e Unicoop Tirreno ribadisce la disponibilità ad avviarlo quanto prima.
Unicoop Tirreno è fortemente impegnata nel raggiungimento degli obiettivi definiti nel Piano Industriale: il dimezzamento delle perdite già conseguito nel 2017, l’ulteriore forte riduzione delle perdite prevista nel 2018, il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2019 e il conseguimento di utili nel 2020.  A questo fine occorre dunque affrontare con equilibrio e determinazione tutti i passaggi necessari a proseguire nel percorso di rilancio della Cooperativa”.

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