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Droga ad Aprilia, Brumotti di Striscia la Notizia documenta la piazza di spaccio: ‘cotta e cruda’, trovate anche armi e denaro

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E’ arrivato anche ad Aprilia Brumotti, l’inviato di Striscia la Notizia, con la sua bicicletta. Alla ricerca delle piazze di spaccio più malfamate d’Italia, anche nella provincia di Latina ha trovato pane per i suoi denti. “Cotta, croda, come la voi?“, chiede lo spacciatore a uno dei collaboratori dell’inviato. “Se ci sta la bianca…”, fa il giornalista. “Mo te la porto“, risponde l’uomo, non riconoscendolo e pensando sia un nuovo cliente.

Droga ad Aprilia: mercato con tutti i tipi di merce

Il pusher, non sapendo di essere ripreso, si vanta. “Abbiamo tutto. C’abbiamo da fumare, cose buone da fumare. Filtrata… quello che vuoi”. Poi si presenta con un tocco di cocaina tra le mani. Poi fornisce le indicazioni per andare ad acquistarla. “Io so’ uscito mo’ de galera. Allora senti a me. Sentime a me: alla posta. Ci sta un portone dentro alla posta. Sali su al quinto piano. Ci sta l’unica casa con il cancello di ferro. Vai su e gli dici ‘So’ l’amico di Giordano’ “. 

Brumotti va dove Giordano gli ha indicato e si finge interessato all’acquisto. Entra, prende l’ascensore e si trova davanti a una porta con delle sbarre di ferro. Lì dice la parola d’ordine. “Sono amico di Giordano”. Ed ecco che magicamente si apre la porta. Dietro c’è un uomo che va a un tavolino dove prende la droga e poi la passa attraverso le sbarre.

Dopo averla acquistata, fa passare qualche minuto, poi Brumotti torna con il microfono in mano e bussa nuovamente alla porta. Ma siccome bussando senza parola d’ordine nessuno apre, decide di contattare la polizia, spiegando preventivamente cosa c’è all’interno dell’appartamento.

L’arrivo della polizia e la scoperta di droga e armi

Sul posto arrivano gli agenti della Polizia di stato che, visto che la porta non si apre subito, iniziato a battere con un martello e uno scalpello per scardinare la grata di protezione. Ma la porta viene aperta e i poliziotti riescono ad entrare. Scatta la perquisizione. Vengono smontati i condizionatori, sollevato il divano, verificati tutti gli angoli dell’appartamento, fino a quando non viene trovata la cocaina, migliaia di euro in contanti, un fucile, una mazza rotante e una palla chiodata. In più c’era un quaderno con scritto l’elenco dei clienti, il tipo di droga e il quantitativo fornito. Nell’appartamento erano posizionate telecamere per controllare chi stava arrivando dall’esterno ed evitare di aprire a persone sospette, oltre che per controllare l’intero rione e per verificare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. Trovato inoltre tutto il materiale per confezionale la sostanza stupefacente.

Gli insulti della gente

E se da una parte che ci plaude all’operazione della polizia e ringrazia l’inviato di Striscia, dall’altra c’è chi lo attacca. “Sei proprio un soggetto, sei“, “Vai a fare l’inviato di guerra, invece di rompere qui, che non spaccia nessuno“, “Co’ sta bicicletta ti senti Gesù Cristo in mezzo ai poliziotti“, lo hanno insultato, negando l’evidenza. Una realtà scomoda, che nasce proprio da questo tipo di connivenza.

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