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“Fiore d’Aprile” è l’inno di Aprilia. Intervista al suo compositore Ubertini

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Domenica scorsa, in occasione dell’80° della inaugurazione di Aprilia e dell’intitolazione della nuova Sala Consiliare al compianto sindaco Luigi Meddi, è stato eseguito in prima assoluta “Fiore d’Aprile”, definito dal Sindaco Antonio Terra come un inno perfetto per la città.

 

Un inno importante, toccante e reso imponente dall’esecuzione della corale San Michele, che, sotto la direzione del suo compositore Giovanni Ubertini, ha scandito la bellezza di un testo antico, rivisitato e reso “cantabile”:

“Come fiore d’aprile che l’aria alle gelide brume svelò,
sventurata città, deh!, giaci dopo i fuochi di guerra crudel,
dopo i duri rigori d’inverno, ci saran giorni lieti in cui tornerà pieno il vigor.”
  • Maestro Ubertini, com’è nato questo inno? “Ho scritto spontaneamente il brano, pensando proprio all’80° di Aprilia, iniziando dalla musica, poi, durante la lettura del libro “Aprilia, città della terra” dell’architetto e artista apriliano Giovanni Papi, ho scovato una sorta di lettera in latino, molto antica, presumibilmente di subito dopo il bombardamento. I miei studi classici mi hanno facilitato nella traduzione e comprensione di quel testo delicato e patriottico. Ho proceduto con una rivisitazione dell’originale e dato il titolo di “Fiore di Aprile”, intendendo la rinascita della città dopo la distruzione.”
  • Siete stati invitati ad eseguirlo in Sala Consiliare, dunque? “Si, il Sindaco l’ha subito definito come inno cittadino e domenica è stato un bel momento! Sebbene l’acustica dell’ambiente non sia per la musica, tuttavia mi ritengo soddisfatto dell’esecuzione.”
  • La scelta del titolo? “Beh, Fiore d’Aprile è menzionato nel testo e poi Aprilia è stata fondata in quel mese, quindi veniva da sè.”

Giovanni Ubertini, classe 1979, vive da sempre ad Aprilia, dove i suoi genitori si erano stabiliti nel ’75.

Prima gli studi classici, poi, in contemporanea all’università e la laurea in giurisprudenza, il musicista conseguiva il diploma di pianoforte al Conservatorio Respighi di Latina, e, pochi anni dopo, quello di organo al Santa Cecilia di Roma. Intraprende anche gli studi di direzione di coro fino, poi diventare docente di organo all’Istituto Nazareth di Roma.

Insomma una vita spesa tra tasti di pianoforte, canne di organo, musica e spartiti e a soli trentotto anni diviene nientemeno che compositore di un inno; direttore della Corale San Michele, che si compone di ben trenta-quaranta voci, docente e, non di meno, presidente dell’associazione culturale Lo Scrigno, fiore all’occhiello della città e che tanto lustro da con la realizzazione di abiti storici strabilianti e dietro i quali vi è un grande studio, volontà, ma sopratutto amore e passione per la cultura.

Siamo certi che quell’inno verrà riascoltato in tutte le occasioni ufficiali di Aprilia diventandone uno stendardo musicale, alla stregua delle rondini, del campanile e della statua di San Michele, perché scritto da un apriliano per la sua città, con passione e orgoglio.

Marina Cozzo

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