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Giuliano Leva riporta sul ring Mario Sanna in “Dodicesimo Round, la vita sul ring e fuori”

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Intervista a Leva e Sanna durante le prove

Giuliano Leva, sabato 28, ore 21 e domenica 29 ore 18, nei locali dell’Ex Cral di Via delle Margherite,  terrà lo spettacolo “Dodicesimo Round, la vita sul ring e fuori”, di cui il regista apriliano, dell’Ass. Culturale Colori nel Mondo, è ideatore, sceneggiatore e attore. 
La stesura del testo si basa su scritti di Sanna stesso e interpretati da un vigoroso Cristiano Puddu, in cui si racconta l’esperienza vissuta del pugile, un confronto con la boxe e la sua vita fuori dal ring. 
Dodici round/quadri scanditi dal passaggio degli anni, dalla ragazza cartello, l’attrice Elisa Picone.  
Lo spettacolo si terrà su un vero ring dove, la maggior parte della carriera pugilistica e personale, è stata vissuta da Mario Sanna.
Allo spettacolo hanno contribuito con straordinaria partecipazione lo stesso Mario Sanna, Alessandro Marziali, già 4 volte Campione italiano e il suo allievo Federico Marchiori.
 
Maestro Giuliano Leva che intenzione ha con questo spettacolo? “E’ un proseguire un percorso che ho imbastito con lo spettacolo precedente “C’era una volta Aprilia”: far conoscere e riconoscere i personaggi di una città e di alcune realtà a volte trascurate ma importanti. Aprilia, negli anni 60/70 era in televisione, quando ancora c’era solo il primo canale, Rai Uno, e stava per aprirsi la Rai Due, grazie a Mario Sanna, alla sua passione, alla sua caparbietà e talento sportivo.”
– Che tipo di rappresentazione ha realizzato? “E’ un viaggio introspettivo di Sanna perchè, per esempio, quando è stato a Città del Messico si è infortunato e non ha potuto lottare: la sua frustrazione, la rabbia, al contempo il dolore fisico e la delusione. Oppure ancora, appena vinto la medaglia d’oro, apprende della morte del padre…”
E’ semplicemente la vita di Mario Sanna, l’atleta di Aprilia Campione Italiano di pugilato nel 1968, convocato Olimpiadi di Città del Messico nello stesso anno che noi abbiamo intervistato questa mattina.
 
Mario Sanna è un fiume in piena che così esordisce “Sono arrivato ad Aprilia nel 1964, all’età di 18 anni, ma la prima cittadina conosciuta giunti dalla Sardegna con la mia famiglia era Albano. Qui abbiamo vissuto per soli due anni, perchè papà trovò la mezzadria ad Aprilia.”
– Quando ha capito la sua passione per la box? “Ero bimbetto e seguivo lo sport sui rotocalchi. Eravamo dei pastori, ma aggiornati con i giornali che mio padre comprava tutti i giorni”.
– Che bimbo era Mario Sanna? L’ex pugile sorrideva divertito e malinconico “Ero molto vivace e mi chiamavano “mezza cartuccia” perchè ero minuto, ma nerboruto. Ma ero anche ribelle e spesso le buscavo da mio padre però capivo e apprezzavo il sacrificio che lui faceva per crescere me e i miei fratelli. Finite le scuole medie avevo conosciuto dei ragazzi al caseificio della Galbani in Sardegna e con loro facevo a lotta.”
Arrivato ad Aprilia per la prima volta ebbe accesso ad una palestra, quella del Cral e rimase incantato.
– Chi fu il suo primo allenatore? “Otello Donati che mi ha seguito e incoraggiato, fino a farmi battere avversari al Ko  al primo round. Troppi ne battevo, anzi tutti e questo era un problema, perchè per far nuovamente combattere un atleta dovevano passare sei mesi…”
Venne boicottato per questo motivo: troppo forte e a poco a poco il nostro campione, stanco di vedersi troncare le sue proiezioni future, si allontanò dal ring, dai guantoni, dalle stille di sudore che gocciavano sul quel tappeto, teatro di tante sue vittorie e soddisfazioni.
Marina Cozzo
 
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