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Intervista a Giorgio Giusfredi: “Se fossi sindaco di Aprilia…”

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Giorgio Giusfredi è candidato sindaco di Aprilia.

Già docente, poi dirigente scolastico di plessi con migliaia di ragazzi, genitori docenti, inserito nel territorio da oltre 40anni, mette a disposizione della città le sue competenze, ma anche intuizioni la sua umanità e il suo sdegno verso ciò che non quadra.

Lo abbiamo intervistato perchè, scripta manent, si fermi nero su bianco la motivazione della sua candidatura. 

Così chiediamo:

  • Se fosse sindaco di Aprilia come spiegherebbe la sua candidatura di sindaco di una città come Aprilia? “La spiego con la mia immagine nel mio lavoro di educatore, come impegno sociale e civile e penso che la politica ha a che fare con il sociale. Vivo in questa città da 40anni e mi sento apriliano a tutti gli effetti. Desidero dunque portare la voce della buona politica e, in questo modo dare un contributo alla città.

 

  • Se fosse sindaco, rispetto alle  altre amministrazioni precedenti quale sarebbe il suo valore aggiunto se salisse al governo di Aprilia?  “intanto sono i presupposti di partenza dobbiamo iniziare a riavvicinare la gente alla buona politica e alla cosa pubblica. E per gente, in modo particolare intendo i giovani. Desidero creare un humus tra i giovani che tra qualche anno prendere in mano le sorti della città. Quindi è necessaria una rigenerazione della classe politica apriliana. La città è complessa e si deve partire dalle periferie e dal centro caotico. Questo è un cardine per Aprilia affinchè diventi davvero la quinta città del Lazio. Le potenzialità sono immense e lo vediamo nel settore sia dello sport sia dell’associazionismo, sia per la quantità che per la qualità, rappresentando un importante punto di riferimento culturale.”
  • Se fosse sindaco quali sarebbero gli interventi più immediati che lei, salendo sullo scranno di sindaco apporterebbe? “Come prima cosa prenderei in mano il bilancio e, in base a quello farei un piano e una progettazione di interventi. Ritengo che oggi le risorse siano scarse.  Ma una macchina amministrativa deve partire dalle finanze per la progettualità di ogni settore. Inoltre, mi pare che finora si sia andato dietro alle esigenze in maniera disordinata, disorganica. Allora per esempio per interventi da farsi sia al centro sia nelle periferia, penso ad un concorso importante, a livello nazionale, affinché i migliori progettisti si mettano in campo per rendere ridisegnare la città e renderla più bella e vivibile. Aprilia ha perso molti elementi architettonici storici. L’idea è di creare delle prospettive armoniche con il resto, seppur capisca non è semplice. Pensando ai borghi: si dovrebbero apportare quegli aggiustamenti, creando piazze, illuminazioni, che diano una identità singolare. Un esempio tra tutti per l’importanza dei nostri borghi è la Fiera di Campoverde e, in più la produzione di fiori che rappresenta una eccellenza nazionale. Ecco la valorizzazione di questi due elementi già porterebbe una grande svolta culturale, turistica ed economica. La fiera dovrebbe diventare un polo non solo con un evento l’anno, ma con una maggior periodicità come la Fiera di Roma. Questo porterebbe ad un aspetto rinnovato e valorizzato. Chi attraversa la Pontina dal sud al nord pontino, deve trovare un punto di richiamo verso Aprilia. Infine l’impatto con il cemento grigio che regna sovrano deve necessariamente trovare un rimedio e questo solo con l’input di una amministrazione lungimirante e oculata si può realizzare.”

Il 10 giugno, allora, tutti alle urne! Ne riparleremo lunedì.

M.C.

 

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