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L’evento letterario più atteso di Aprilia: “Aspettando il Natale…” il 2 dicembre al Pidocchietto

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Si terrà sabato due dicembre, dalle ore 16,00, la più attesa manifestazione letteraria della città: “Aspettando il Natale… poesie sotto l’albero”.

Per la sua XVII edizione il concorso internazionale di poesia si celebrerà presso l’antico Pidocchietto di Aprilia, in Via dei Laurei 19, sul cui palcoscenico sfileranno i poeti premiati dall’Associazione Culturale L@ Nuov@ Mus@.

Anche quest’anno la giuria si sarà visti arrivare testi in rima provenienti da tutto il mondo, come ormai si ripete ad ogni concorso da ben 17 anni.

Durante il pomeriggio poetico, il pubblico sarà intrattenuto da parentesi artistiche del soprano apriliano Eleonora Croce, accompagnato dal M° Rita Nuti, dal duo Ale&Andrea.

Di seguito le poesie vincitrici della scorsa edizione 2016.

ANTONELLA SANTORO – Non so di me

Già le pareti son camposanti, anche se il sole batte vigoroso e si specchiano raggi sul bianco della calce.

E paiono piante da cimitero le mie petunie. L’edera si muta in parietaria.

Da quando ci han separato

– quella strage privata cui sopravvissi in percezioni di amicizia la bocca s’aprì in urla di silenzio (disumano questo cuor mio come un soldato da sempre ai comandi).

Non so di questi anni di me se il mio viso s’è scavato come quello dei neri alla notizia di efferate morti nel paese natìo. Io so che il cuore s’intristisce e che il corpo, reagendo, di dolore si ammala irrimediabilmente..

CARMELO SANFILIPPO – Stagioni che vanno

…e quando l’autunno allo stremo ormai il passo cede ad un inverno giovane e le prime nevi alle nebbie grigie la finestra chiudon sorge ancor tra i rami spogli il pensier tuo che sei qui a dirmi… com’ombra della malinconia al velo.

Acerbo è l’acino del grappolo di vite come acerbo è del vento il soffio che tra le stoppie infreddolite s’alza.

E l’ultimo passero sul prodigo viburno tra le sue piume intabarrato cinguetta triste salutando l’ultima rondine che lascia il nido.

Ed io mesto…

a quell’orizzonte sempre più scuro lo sguardo fisso… mi giro ed al casolar rientro.

LIDIA MANDRACCHIA – Oasi di luna

È l’ora che schiude la sera e nel cuore frugano le stelle in un’insonnia di luci, intrisi di quiete bisbigliano sogni tra brusii di cielo e case supine.

Ma un fioco tumulto confonde i colori mentre smarrito in un’oasi di luna indugia il tuo volto nel morbido cerchio dell’alba che sfuma

tra il canto discreto delle stelle e lo sguardo ebbro d’orizzonte .

VALERIA ADDESSE – Arriverà La Primavera

-Ho amato un uomo.-

L’uomo di cui il mio cuore si è innamorato è un piccolo fiore sbocciato prematuro.

-Tutti gli altri fiori attendono la loro nascita-.

Arriverà la primavera.

Aspetto con ansia il tuo ritorno.

COLOMBO CONTI – Amico più grande

Urla la terra, muto esce il grido, gola impastata di polvere, fame d’aria, buio catrame, pianto e preghiera, immobile…

Aspettando la fine. Tintinnano gocce su fredde macerie, l’orologio è fermo al suon del boato. Passi lontani, voci indistinte, guaire torpore lenisce, rumore di scavo, il cane lecca la mano da vita speranza rinasce, grazie a te…

Amico più grande.

América Niño Vidales –  Obelisco

Me evaporo al volar en tu tormenta, tus brazos, cálida caricia, amarras en tierra para no errar el rumbo.

Lluevo color azul para inundar tus huesos en el placer, la libertad de no sentir el cuerpo, ser sólo grito silenciado por la espuma de tu mar.

El viento sacude mi cuerpo empotrado en tu pasto, obelisco dador de éxtasis perpetúo en el altiplano del edén, no quiero volver de las alturas, ¡vivamos ahí!

Marina Cozzo

 

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