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Mirco Marcacci, la sua personale “Humano” a Culturaprilia.

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Ieri si è chiusa la mostra personale di Mirco Marcacci dal titolo “Humano”.

Inserita nella rassegna culturale “Crepino gli artisti”, l’esposizione del pittore apriliano ha portato, in quel contesto, una nota di creatività e cultura suggestiva e affascinante.

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Una serie di rappresentazioni di volti, in prevalenza, con un espressionismo che a volte sfocia nell’astrattismo altre nel razionalismo, ma che in tutte governa l’impulso dell’analisi dell’anima. Così come quando si dedica alla raffigurazione di toraci, contenitori proprio della sede delle emozioni e dei sentimenti.

La sua produzione, opere su carta, olii e smalti su tela, è manifestazione insopprimibile del suo forte sentire e manifesta legami profondi con le tematiche care all’Esistenzialismo. Al centro della sua personale ricerca c’è sempre l’uomo. La figura umana viene messa a fuoco nella sua totalità o analizzata e scandagliata nel dettaglio in una costante ricerca di un linguaggio che possa esprimere e porre in relazione il materiale con l’immateriale, far convivere la raffigurazione della macchina di carne perfetta per eccellenza con la rappresentazione delle incertezze e delle debolezze proprie dell’animo umano.

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Mirco Marcacci (Todi 6 gennaio 1975) è un artista visivo italiano. Allievo della cattedra di Pittura del prof. Nunzio Solendo all’Accademia di Belle Arti di Roma tra il 1998 e il 2003 e di Szymkowicz e Ruelle alla Academie Royal des Beaux Arts di Bruxelles inizia ad esporre nel 1999 con una sua opera presentata in occasione della conferenza “Kosovo no va a ser una guerra humanitària” dei Medici Senza Frontiere a Lleida in Spagna.

Dal 2004 nel suo corredo creativo compaiono originali sperimentazioni con il vetro. Scolpisce vetro infrangibile e lo inchiostra dando vita a volti definiti dalle fratture del vetro stesso.
Dal 2007 la sua produzione non ha dimora fissa e si muove tra Europa, Asia e Sud America.
Marina Cozzo

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